La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

14/02/2008

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Qualcuno deve pagare.

«Io ho due amiche che hanno dovuto sottoporsi ad un aborto terapeutico, e so che impatto devastante ha avuto sulla loro vita. Nessuno dice o spiega che l’aborto terapeutico è un parto vero e proprio, con induzione delle contrazioni, contrazioni, dolore, dolore, dolore. Che solo pochissimi ginecologi illuminati preferiscono praticare un cesareo con anestesia totale, evitando così alla donna l’orribile “partecipazione” all’evento abortivo. Una delle due amiche infatti è riuscita a trovare quel ginecologo, che dopo l’ha seguita nella sua successiva (e fortunatamente felice) gravidanza, sottoponendola però non più all’amniocentesi, che diagnostica troppo tardi le eventuali patologie e malformazioni, ma al prelievo dei villi coriali, che si può effettuare molto prima, quando, se sciaguratamente si dovesse interrompere la gravidanza, questa sarebbe comunque allo stadio iniziale. Con evidenti benefici fisici e psicologici per la donna. L’altra amica invece mi ha raccontato sconvolta lo strazio del parto con cui è stato espulso dal suo corpo un esserino malformato, mi ha raccontato di essere stata trattata male, e di aver sofferto come un cane per essere stata ricoverata accanto a mamme felici (com’era stata lei col primo figlio) di neonati sani. La cultura della colpevolizzazione verso la donna che abortisce è sempre piuttosto diffusa, e ha impedito che le nuove tecniche di diagnosi prenatale venissero diffuse e applicate ovunque, sperando di scoraggiare gli aborti terapeutici oppure punendo doppiamente, con la sofferenza fisica del parto, la donna che osa opporsi al “dono” di un dio che se è così crudele non si capisce proprio perché lo si debba amare e venerare.»

Dal blog di giorgi.

15/01/2008

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"Tappare la bocca, a chiunque, non è mai una vittoria per nessuno". Lo ha detto il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni.

Fioroni, vergognati! Avere impedito che l’anno accademico della Sapienza fosse aperto dal papa è una grande vittoria. Non stiamo parlando di qualcuno che (poverino) non abbia alcuna possibilità di esporre le proprie idee in quanto censurato dai media e perseguitato dalle autorità.

Cazzarola, stiamo parlando di uno che non fa altro che esprimersi e a ogni sua scoreggia viene data grandissima eco su tutte le testate giornalistiche e televisive, seguita subito da grandi inginocchiamenti da parte di tutte le cariche politiche o pubbliche.

Vedi ad esempio il caso di qualche giorno fa: prima pagina su La Stampa: "il papa dice la messa dando la schiena ai fedeli". E CHI CAZZO SE NE FREGA!

Oh!

30/09/2007

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Filed under: editti,incazzature — Oscaruzzo @ 20:20

Inoltre: tutti i commenti che saranno a mio insindacabile giudizio ritenuti appartenere alle categorie dello spam e delle catene di sant’antonio saranno cancellati all’istante.

Chi ha orecchie, occhio!

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