La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

14/02/2008

Nessun titolo

Qualcuno deve pagare.

«Io ho due amiche che hanno dovuto sottoporsi ad un aborto terapeutico, e so che impatto devastante ha avuto sulla loro vita. Nessuno dice o spiega che l’aborto terapeutico è un parto vero e proprio, con induzione delle contrazioni, contrazioni, dolore, dolore, dolore. Che solo pochissimi ginecologi illuminati preferiscono praticare un cesareo con anestesia totale, evitando così alla donna l’orribile “partecipazione” all’evento abortivo. Una delle due amiche infatti è riuscita a trovare quel ginecologo, che dopo l’ha seguita nella sua successiva (e fortunatamente felice) gravidanza, sottoponendola però non più all’amniocentesi, che diagnostica troppo tardi le eventuali patologie e malformazioni, ma al prelievo dei villi coriali, che si può effettuare molto prima, quando, se sciaguratamente si dovesse interrompere la gravidanza, questa sarebbe comunque allo stadio iniziale. Con evidenti benefici fisici e psicologici per la donna. L’altra amica invece mi ha raccontato sconvolta lo strazio del parto con cui è stato espulso dal suo corpo un esserino malformato, mi ha raccontato di essere stata trattata male, e di aver sofferto come un cane per essere stata ricoverata accanto a mamme felici (com’era stata lei col primo figlio) di neonati sani. La cultura della colpevolizzazione verso la donna che abortisce è sempre piuttosto diffusa, e ha impedito che le nuove tecniche di diagnosi prenatale venissero diffuse e applicate ovunque, sperando di scoraggiare gli aborti terapeutici oppure punendo doppiamente, con la sofferenza fisica del parto, la donna che osa opporsi al “dono” di un dio che se è così crudele non si capisce proprio perché lo si debba amare e venerare.»

Dal blog di giorgi.

6 Comments »

  1. Io invece non capisco perchè su questo caso la si faccia così lunga. Anzi, lo so, la si fa lunga perchè questo caso è promosso e messo in luce da chi vuol far credere che dietro vi siano i cattivi anti-abortisti e così una vicenda del tutto banale è stata strumentalizzata dai soliti filo-abortisti…

    Mi dispiace che una donna sofferente abbia subito “un interrogatorio”, ma capita SEMPRE in casi giudiziari che persone sofferenti siano interrogate! I parenti delle vittime, i testimoni, le vittime stesse, gente che è appena stata stuprata, gente che ha appena visto morire un parente…

    Qui è successo la stessa cosa, qualcosa di banalissimo, ma giacchè è avvenuto in un caso di sospetto aborto illegale allora ecco i piagnistei sulle TV, rispetto a questa povera donna che è stata niente-popò-di-meno-che “interrogata”!

    NB: nel frattempo la donna sta soffrendo, e non certo a causa dell’interrogatorio, e il bambino, reo di essere portatore di handicap è stato fatto fuori dalla nostra società egoista di aspiranti esseri umani belli&perfetti.

    Comment by Sbavette — 14/02/2008 @ 14:49

  2. In realta` credo che dietro al caso ci sia il leccaculo di turno che ha deciso un certo tipo di azione sulla base della sua previsione del prossimo assetto politico.

    Comment by Oscaruzzo — 14/02/2008 @ 15:20

  3. cara sbavette,

    scusa se mi permetto. tu hai un parente portatore di handicap?

    perchè si da’ il caso che io abbia una cugina portatrice di un grave handicap.

    non cammina, non è autosufficiente e ha lo sviluppo mentale di una ragazzina di 11 anni (e di anni ne ha 30).

    handicap dovuto ad una mancata diagnosi prenatale di strangolamento per opera del cordone ombelicale.

    parto prematuro, plancenta previa, rischio di vita per lei e per la madre.

    non potrei neanche per un istante pensare a come starei se le accedesse qualcosa ora – tra le sue qualità più marcate spiccano una potente empatia ed una sincerità sconosciuta a noi ‘normali’, associati ad una certa cocciutaggine, oltre alla dolorosa (per noi) consapevolezza di essere diversa.

    handicappata

    ‘perchè non posso correre anche io’ (aveva 13 anni quando l’ha chiesto)

    ora, cara sbavette, cosa le avresti risposto tu?

    o quando si è innamorata per la prima volta. senza avere le parole per esprimere un sentimento, verso uno ‘normale’ (la cui unica colpa era stata quella di essere gentile con lei) che, ovviamente non l’ha assolutamente capita e degnata di uno sguardo.

    e quando ti chiede, con gli occhi lucidi

    ‘perchè non mi vuole bene’ (sai, sbavette, il concetto di ‘amore’ è spesso complesso per noi normodotati, pensa un po’ come deve essere per una persona che non possiede il 100% delle proprie facoltà mentali.

    certo, quando compie qualcosa di bello, di nuovo, di stupefacente (tipo quando all’età di 11 anni ha imparato ad usare la forchetta) siamo tutti contenti, che brava la nostra piccola.

    eh già.

    poi però sai cosa capita ai bambini/ragazzi/adulti che non possono camminare e a cui si atrofizzano i tendini oltre che i muscoli?

    capita che venga praticato un intervento che consiste nel tagliare i tendini delle cosce, dietro alle ginocchia, polpacci e talloni e allungarli con del materiale sintetico (o animale, dipende dalla struttura ospedaliera).

    poi ci sono tre mesi di gessi (dolorosi, a detta di mia cugina) per tenere le gambe in ‘trazione perenne’.

    hai ragione, sbavette, concordo con te.

    perchè permettere un degno aborto terapeutico, quando invece è tanto meglio godere della sofferenza altrui?

    pascersi della diversità di un essere senza colpe?

    buona giornata.

    Federico

    Comment by utente anonimo — 14/02/2008 @ 16:17

  4. Federico, grazie per la tua testimonianza. E grazie ovviamente a Oscaruzzo per aver citato il mio post qui. Questi presunti “difensori della vita” sono disgustosi. Ma per fortuna oggi tante donne sono scese in piazza e hanno fatto sentire la loro voce forte chiara. C’erano ragazze giovani, c’erano donne più anziane, come mia madre e le sue amiche, c’erano uomini solidali. Questa volta non ce la faranno a metterci all’angolo, com’è successo per la legge sulla fecondazione assistita.

    Comment by giorgi — 14/02/2008 @ 22:51

  5. Scusami tanto Federico se non sei riuscito ad ammazzare tua cugina quando era piccola…

    No, io non ho una cugina handicappata (in compenso lavoro in un centro pieno di portatori di handicap, toh.. c’è qualcuno ancora in italia che lo fa, anzichè risolvere il problema alla base impedendo loro di nascere…), io invece sono una persona che non doveva nascere, perchè il medico di mia mamma le disse di abortirmi.

    Io ho un amica, nata sana come un pesce, che si alza la mattina e si chiede che senso ha vivere. Ho un amico, nato sano come un pesce, ricco da far schifo, che si chiede se mai nella sua vita avrà qualcuno che lo ami. Ho un altra amica, nata sana come un pesce, che se non assume psicofarmaci rischia di buttarsi dalla finestra.

    Vi direte, cavoli, è davvero un peccato che quei ragazzi siano diventati così da grandi… se quei poverini dei genitori avessero potuto scoprirlo con una analisi del DNA potevano ucciderli in tempo così non avrebbero dovuto sopportare la loro infelicità…

    …chi sono i veri portatori di handicap?.. Chi decide quale è una vita degna di essere vissuta?… Chi decide quando una perfezione o imperfezione fisica e mentale conduce alla felicità o alla depressione?

    E se domani tu, perfettissimo giovincello finisci sotto un auto e rimani paralizzato? La tua è una vita indegna di essere vissuta?

    NB: ci sono persone come quelli della Papa Giovanni XXIII che adottano bambini portatori di handicap gravi L’aborto non è l’unica soluzione, c’è chi può dare amore a coloro ai quali nessuno lo da.

    Comment by Sbavette — 16/02/2008 @ 20:37

  6. Vedi, Sbavette, ho letto attentamente il tuo secondo post.

    E non capisco il sarcasmo che ne cola. E’ altresì ovvio che qualunque risposta ti dessi sarebbe da te girata e riletta a modo tuo.

    Quindi pensa quello che preferisci.

    Ti ammiro molto per il tuo impegno che io, nella mia cialtroneria e debolezza non sono riuscito a portare avanti, nonostante avessi provato.

    Ma il tuo impegno è tuo.

    La scelta se tenere o meno un figlio (non tuo) non lo è.

    Il punto è tutto qui e non sta a te (né alla chiesa, rappresentante di una minoranza religiosa, in termini mondiali) dire se una donna possa abortire o meno.

    Al contrario, io sostengo la libertà di scelta, secondo la propria coscienza.

    Pensaci, se ti va.

    Federico

    Comment by utente anonimo — 04/03/2008 @ 12:25

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