La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

24/07/2008

Clickety click

Filed under: giocattoli,informatica — Oscaruzzo @ 13:56

La mia nuova tastiera. Ne sono già innamorato, non solo per l’aspetto, ma anche per il meccanismo dei tasti, evoluzione di quello della mitica IBM Model M. Clickety clickety click.

22/07/2008

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Filed under: amore — Oscaruzzo @ 20:20

E con oggi sono due mesi che “nutriamo un interesse reciproco”. Questa è per te, bestiaccia, e lo so che ti sembrerà una scemenza, ma io la adoro, per cui leggi almeno il testo e fammi contento

Buonanotte, buonanotte amore mio,
buonanotte tra il telefono e il cielo.
Ti ringrazio per avermi stupito,
per avermi giurato che è vero.
Il granturco nei campi è maturo
ed ho tanto bisogno di te,
la coperta è gelata, l’estate è finita.
Buonanotte questa notte è per te.

Buonanotte, buonanotte fiorellino,
buonanotte fra le stelle e la stanza,
per sognarti, devo averti vicino,
e vicino non è ancora abbastanza.
Ora un raggio di sole si è fermato
proprio sopra il mio biglietto scaduto.
Tra i tuoi fiocchi di neve, le tue foglie di tè.
Buonanotte, questa notte è per te.

Buonanotte, buonanotte monetina,
buonanotte tra il mare e la pioggia,
la tristezza passerà domattina
e l’anello resterà sulla spiaggia,
gli uccellini nel vento non si fanno mai male,
hanno ali più grandi di me
e dall’alba al tramonto sono soli nel sole.
Buonanotte questa notte è per te.

Francesco De Gregori – Buonanotte fiorellino

21/07/2008

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Filed under: fotografia,internet — Oscaruzzo @ 20:01

A chi apprezza i blog fotografici vorrei segnalare questo. I post non sono frequentissimi, ma sono davvero favolosi, con immagini che coniugano la cronaca con la spettacolarità (in risoluzione discretamente alta, che non guasta mai). Occhio, ché ogni post ha, oltre alla foto “di copertina”, un link “more images” che porta al post vero e proprio.

Da non perdere.

17/07/2008

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Filed under: assurdo,fai da te,informatica,musica — Oscaruzzo @ 19:47

Questo è il video più interessante che abbia mai visto su YouTube (e ne ho visti parecchi). Il commento al video sulla pagina di YouTube è necessario per capire veramente di che si tratti (tranne forse per i fan dei Radiohead).

14/07/2008

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Filed under: gioia insensata,gnente,latidimè,pensieri,sproloqui — Oscaruzzo @ 19:53

Qualche anno fa, diciamo tra il 2003 e il 2006 per una ragione a tutt’oggi misteriosa, sono passato dai miei abituali 60kg a circa 75. Durante questo processo ho dovuto rinnovare non di poco il mio guardaroba, comprando pantaloni più larghi, camicie più abbondanti, maglie più grosse.

Nel primi mesi del 2006 (e in misura minore per tutta la durata dell’anno) sono tornato per varie ragioni più o meno di colpo (ma senza fare alcuna dieta, semplicemente è stata una accoppiata di malesseri e di ritorni ai miei normali equilibrii) a perdere circa 10kg di peso.

Siccome che però sono tirchio, non avevo particolarmente voglia di buttare nel cesso jeans, camicie, polo e magliette praticamente nuove, anche se “larghette”. L’effetto netto è stato che chi mi ha conosciuto in questi ultimi due anni ha avuto la netta impressione di uno vestito un po’ barbonescamente, con vestiti scelti sicuramente più per coprire che per fare colpo.

Adesso anche la roba “grassa” sta diventando vecchia. Ho fatto un po’ di spesa. Qualche maglietta. Qualche polo. Della misura giusta. E ho anche recuperato un paio di jeans pre-ingrassamento che non mi entravano più (e che ho tenuto per tutto questo tempo perché, come dicevo, sono un tirchiazzo e poi non si sa mai).

Sono bellissimo.

11/07/2008

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Filed under: diritti,disappunto,incazzature,mondo di merda,pensieri,politica — Oscaruzzo @ 11:29

In questi giorni ho cercato di ignorare i fatti politici (deprimenti) e soprattutto il modo in cui sono stati presentati dalla stampa. Sono sempre più convinto che il peggior male della situazione Italiana sia la collusione tra la stampa e la politica. Ennesimo esempio di questo è la lettera della Guzzanti pubblicata oggi sul Corriere. La includo integralmente perché è molto bella.

«Caro Direttore, per tutti quelli scioccati dalla stampa di questi giorni, voglio rassicurare: non siete impazziti e non sono nemmeno impazziti i giornali. La questione è molto semplice, questo sistema fradicio e corrotto vede nell’eliminazione del dissenso l’unica possibilità di salvezza. Scrive Filippo Ceccarelli su Repubblica in relazione al mio intervento a piazza Navona: «Nulla del genere si era mai visto e ascoltato a memoria di osservatore». Questa cosa, Ceccarelli, si chiama libertà. Non hai mai visto una persona che chiama le cose col suo nome, anche quelle di cui tutti convengono sia assolutamente vietato parlare, come l’ingerenza inaccettabile del Vaticano nella vita politica del Paese e nelle vite private dei cittadini italiani. Caro Ceccarelli, hai fatto un’esperienza straordinaria. Col tempo apprezzerai la fortuna di esserti trovato lì l’8 luglio.

Quello che hanno visto i presenti e gli utenti di internet è una piazza ricolma di gente, che è stata in piedi per tre ore ad ascoltare e ad applaudire entusiasta. Gli interventi più criticati dai media sono quelli che hanno avuto indiscutibilmente più successo. Nel mio intervento, al contrario di quello che tanti bugiardoni hanno scritto, gli applausi più forti sono stati sulle critiche alla politica del Vaticano e le frasi più forti fra quelle sono state applaudite ancora di più. Questa manifestazione è stata il giorno dopo descritta come un fallimento, un errore, un autogol. Stampa e tv hanno tirato fuori il manganello e con i mezzi della diffamazione, della menzogna e dell’insulto stanno cercando di scoraggiare chi ha partecipato, a continuare. Alcune ovvie piccole verità: — A sinistra si lamentano del fallimento della manifestazione quando l’unico elemento di insuccesso è costituito dai loro stessi interventi. Se non avessero parlato in tanti di insuccesso a dispetto dei fatti, la manifestazione sarebbe stata percepita per quello che è stata: un successone. — Berlusconi e i suoi sono furiosi per quanto è accaduto e il sondaggio che direbbe che Berlusconi ci ha guadagnato lo ha visto solo Berlusconi.

Quello che dice potrebbe non essere vero. — L’intenzione di espellere Di Pietro era già evidente da parte del Pd e non è per me e Grillo che i due si sono separati. Pare che Veltroni gli preferisca Casini. Non è una battuta. — Le parlamentari che hanno difeso la Carfagna sostenendo che io in quanto donna non posso attaccare un’altra donna, insultando me sono cadute in contraddizione. — Pari opportunità e Carfagna sono due concetti incompatibili come Previti e giustizia. — È falso che non si possa criticare il presidente della Repubblica. Si può e ci sono buone ragioni per farlo ad esempio impugnando il parere dei cento costituzionalisti sul Lodo Alfano. — È falso che non si possa criticare e attaccare il Papa. Si può e ci sono buone ragioni per farlo. Ho letto un po’ dappertutto che il Papa sarebbe una figura super partes. Super partes non è uno che si schiera con tutte le sue forze su ogni tema, dalla scuola ai candidati alle elezioni, alla moda e alla cucina, con interventi spesso molto al di sotto delle parti, cosa su cui anche la Littizzetto, esimia collega, ha efficacemente ironizzato. — La reazione furibonda di tutto il mondo politico alle parole di alcuni liberi pensatori, dimostra che gli interventi fatti sono stati importanti ed efficaci. La repressione dei media rivela la debolezza politica di una classe dirigente che in entrambi i poli è nata a tavolino. Gli unici elementi che hanno una oggettiva radice popolare e sono rappresentati in Parlamento allo stato attuale, sono Lega e Di Pietro.

10/07/2008

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Filed under: assurdo,bicicletta,disappunto,gente,gnente,lavoro,sproloqui — Oscaruzzo @ 19:22

Ci sono casi in cui la cosa peggiore che possa succedere è rimanere senza parole. Ad esempio questa mattina, su una pista ciclabile (io in bici, lei a piedi in mezzo alla pista):

io: Perché non passa sul marciapiede?
lei: Perché non ci passi tu?
io:

Ma ci sono anche casi in cui la cosa peggiore è lasciare gli altri senza parole. Ad esempio ieri, al termine di una discussione “vivace” coi colleghi:

io: Ok ragazzi, va bene, però forse a volte sarebbe meglio se ci fosse più diagolo.
loro:

09/07/2008

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Filed under: assurdo,disappunto,gente,mondo di merda,pensieri — Oscaruzzo @ 11:10

La mia vicina di casa ha paura di me.

A casa mia si entra dal ballatoio, e la sua porzione di balcone (che devo attraversare per entrare e uscire) è separata dalla mia da una porta di metallo. Quando capita che lei sia sul balcone (ad esempio a stendere i panni) e si accorge che sto aprendo la porta divisoria, molla tutto e torna immediatamente in casa, chiudendosi dentro.

Questo comportamento mi confonde. Quando mi sono trasferito lì non era così, anzi era lei ad attaccare bottone, a volte anche troppo insistentemente.

Forse ha visto lui entrare a casa mia di sera e uscirne di mattina, e ne ha dedotto che sono un pericoloso deviato.

Triste.

01/07/2008

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Filed under: gente,pensieri,pride,sproloqui — Oscaruzzo @ 23:09

Avevo promesso un reportage del mio sabatodomenica in Emilia per il Pride, ed eccolo qua. Per la verità potrei farci almeno quatto o cinque post, ma cercherò di limitarmi…

È stata una gita piuttosto stramba. Anzitutto la compagnia: una coppia di amici, insieme con un’altra coppia (amici loro), accomunati dal fatto di militare all’interno di una associazione di omosessuali credenti (e non solo credenti, ma pure cattolici). Chi mi conosce o mi segue da qualche tempo, saprà che non tendo ad associare il prefisso catto- a concetti simpatici, ma insomma, ogni tanto ci vuole un po’ di tolleranza

Dunque, io e le quattro catto-cule (giuro che è un nomignolo che usano loro stessi, altrimenti io non oserei mai) siam giunti in quel di Bologna giusto in tempo per l’inizio del Pride. Gran caldo, gran sole, gran quantità di bella gente.

Purtroppo ho avuto l’impressione che la cittadinanza abbia partecipato pochissimo: ai lati della parata poca gente, complice un percorso che ha girato intorno al centro su quella che pareva essere una via “fuori le mura” priva di negozi e di traffico pedonale. Un grave peccato, visto che continuo a pensare che lo scopo principale del Pride sia di mettere la gente in contatto con la nostra totale e disarmante normalità e di trasmettere un messaggio che i media continuano a censurare. A questo proposito, tra l’altro, devo dire che questo Pride mi è parso particolarmente sobrio.

Confermo comunque, che come sempre noi gay siamo l’unica categoria al mondo in grado rivendicare i propri diritti e dimostrare il proprio livello di incazzatura organizzando una grande e gioiosa festona (mentre invece sindacati, comunisti, fascisti, centristi, cattolici, atei e quant’altri riescono sempre solo a metter su dei musi lunghi da paura, senza peraltro ottenere molto di più, tié).

E per quanto riguarda il Pride, la cronaca finisce già qui. Ma il bello è venuto dopo. Insieme con altri amici incontrati a Bologna (ma anche loro in “pellegrinaggio” da Torino), ci siamo spostati per la cena (e il pernottamento) verso un piccolo monastero a Salvarano (prontamente ribattezzato “Salva l’Ano” dagli astanti), in provincia di Reggio Emilia. In mezzo ad un paesaggio collinare paradisiaco, in un luogo a dir poco meravigioso, tre suore (assolutamente friendly) mandano avanti un convento costruito in perfetto stile “cascinale” con pochi mezzi, ospitando ogni tanto viaggiatori (a offerta libera). Non ci sono parole per descrivere il posto. E non ci sono parole per descrivere il livello di rilassamento e svaccamento che riesco a raggiungere quando sono in una compagnia totalmente “aperta”, costituita cioè da altri gay o da persone che non abbiano alcun problema con questo lato della mia persona. Un ambiente in cui posso parlare di tutto (anche di cose che con l’omesessualità non c’entrano una mazza), senza dover sempre stare attento a non dire mai “il mio ragazzo” o altre cose “compromettenti”. Semplicemente essere sereno.

Inoltre le coppie gay sono spassose. Un uomo e una donna che si “punzecchiano” sono uno spettacolo divertente, ma c’è sempre un limite oltre il quale non si va mai. Tra due uomini anche, ma è decisamente più in là. Non sono così rari dialoghi come “dovresti dividere la plastica dalla carta, la spazzatura deve essere trattata in modo opportuno” — “e infatti io ti tratto benissimo!”

E poi è arrivato Rusco. “Rusco” nel dialetto di quella zona significa “spazzatura”. E Rusco è un gattino di circa una settimana che abbiamo trovato in fosso. Immobile, col pelo pieno pieno di quelle robe che cascano dagli alberi in questo periodo, sembrava un topo morto. Invece no, era un gatto vivo. Uno dei ragazzi mentre faceva un giro l’ha trovato, recuperato, e portato al convento. Quando l’ho visto, quasi non respirava. Aveva la bocca piena delle stesse robacce che aveva tra il pelo e tremava tutto. Mi sono messo con santa pazienza a togliergliele di bocca (e dalla gola, quasi), una per una, ricompensato solo dal fatto che dopo dieci minuti di questo strazio il povero Rusco ha trovato di nuovo la forza di respirare e di miagolare (e quanto!). Gli ho dato del latte con una piccola siringa senza l’ago. Mi si è addormentato in mano. Le fusa però le facevo io…

Ho rischiato veramente di portarmelo a casa. A freddo, penso che stavo per accollarmi l’impegno di allattarlo ogni tre ore per almeno un mese, e di accudirlo per almeno una quindicina di anni, e mi do del pazzo per averci anche solo pensato. Ma in quel momento, mi pareva l’unica cosa sensata da fare. Le suore non volevano tenerlo. Alla fine l’ha preso il ragazzo che l’ha trovato, che essendo studente, almeno in questo periodo può stargli dietro meglio di quanto avrei potuto fare io.  Ma già mi manca, mannaggia. Mah, meglio così. Ma devo dire che io stesso sono stupito del mio senso materno…

Per finire, allego la mia personale testimonianza fotografica. Perché sabato, a quanto pare, era anche il giorno dell’orgoglio della panza all’aria. Nella seconda foto, un dettaglio della raffinatissima fascetta “misura il tuo orgoglio” che nella prima foto non si vede bene

   

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