La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

19/07/2012

L’ing. in cucina

L’ingegnere è quel tipo di persona che per qualche recondita ragione gode come un mandrillo veramente in due sole situazioni: 1) quando capisce davvero come funziona qualcosa e 2) quando riesce a trasformare una cosa non funzionante in una funzionante.

La cucina è una di quelle attività in cui si possono eseguire in modo più o meno acritico delle ricette, con risultati più o meno aleatori, ma è anche una attività in cui capire come funzionano gli ingrendienti, le loro interazioni e in generale ragioni della riuscita (o meno) di un piatto è fondamentale per ottenere qualcosa che si collochi al di sopra del “mangiabile”.

L’ingegnere in cucina è quindi un ossesso sovente infelice e spesso frustrato perché magari non ottiene i risultati che vorrebbe (ma questo è un problema che deve risolvere) e perché a volte non capisce come mai seguendo una ricetta ottenga un obbrobrio. E quindi si incaponisce, si documenta, legge, prova, fa variazioni, e produce una serie di schifezze una peggiore dell’altra. Ma quando risce a risolvere il suo problema e a capire davvero il funzionamento di una ricetta e le interazioni tra gli ingredienti, e a produrre un piatto che è assolutamente perfetto secondo il suo modestissimo ma insindacabile giudizio (poiché spesso sperimenta in solitudine, e quindi chi può sindacare?), allora e solo allora l’ingegnere è felice. Anzi è estasiato.

Tutto questo per dire che oggi finalmente, dopo non pochissimi tentativi, ho prodotto un piatto di pasta cacio e pepe assolutamente meraviglioso. Ricetta ingannevolmente semplice.

31/05/2011

Non abbiate paura

Filed under: gioia insensata,imparo,pensieri,politica,speranze — Oscaruzzo @ 10:58

Non avrei mai pensato di intitolare un post con una frase di un papa, eppure è la più adatta che mi viene in mente. Perché penso che il risultato delle amministrative sia soprattutto espressione di un fatto: che la gente si è stancata degli spauracchi.

La campagna elettorale della destra è stata tremenda. Tutta giocata sulle paure più becere. La paura degli stranieri, degli zingari, dei gay, delle moschee, dei comunisti (ancora!?).

Penso che questi sentimenti siano cavalcabili solo finché sono relativamente nuovi. Non dico ovviamente che non ci siano problemi, ma col tempo si imparano tante cose, e i problemi si risolvono senza paura.

Sono stato in un locale meraviglioso, si chiama Bagni Municipali (nome invitante, eh), situato in un edificio che era, appunto, usato come bagni pubblici. L’occasione che mi ci ha portato era un aperitivo di finanziamento/promozione del prossimo Bike Pride, ma nello stesso momento si svolgevano nel locale una prima comunione di una bambina africana con annessa comuinità, un saggio di capoeira di giovani e giovanissimi allievi di un gruppo di ragazzi brasiliani, una merenda organizzata da alcune famiglie arabe con tanto di dolcetti con miele eccetera. Il tutto condito da una quantità di bambini e ragazzi di ogni etnia e religione che correvano da tutte le parti, mentre i loro genitori chiacchieravano tra loro lì intorno.

Questi sono i posti che i leghisti probabilmente vorrebbero vedere rasi al suolo per primi, ancora prima delle moschee. Perché posti così mostrano che loro hanno torto. Mostrano che, anche se i problemi esistono, e nessuno dovrebbe essere tanto stupido da ignorarli, esistono anche le soluzioni. Mostrano che è possibile una integrazione ed è possibile un futuro. E mostrano che non è proprio il caso di avere paura.

22/02/2011

Il post dal letto

Filed under: accrocchi,giocattoli,gioia insensata,gnente,informatica,tecnologia — Oscaruzzo @ 01:23

Ok, alla fine ho ceduto anche io al lato (quasi) oscuro e mi sono comprato un telefono Android.  E in virtù di questo, gli sfortunati lettori di questo semi-abbandonato blog si beccano un inutile post scritto comodamente (si fa per dire, voglio una tastiera) sotto le coltri. Lo so, la tradizione imporrebbe un post dal cesso, ma così è più pratico 😉
E ora buonanotte…

17/12/2009

Conferme

Magari è la vecchiaia che avanza, e con lei la consapevolezza di non essere brillante come quando avevo vent’anni. O magari al contrario, è l’infanzia che non è mai finita, e la maturità che arrivando non si è mai portata via quello stupido bisogno di conferme e di apprezzamenti che ho sempre avuto.

Qualunque cosa sia, è bello sentirsi dire “sei molto bravo” da qualcuno che a tua volta stimi.

Così.

02/12/2009

Pirati!

Ho trovato questo video su youtube, e mi ha fatto tornare ai tempi intorno al 1990, quando non c’era Internet e i floppy da 3 pollici e mezzo erano il meglio che ci fosse.

Allora come oggi la pirateria informatica era il modo con cui i disgraziati poveracci ragazzotti adolescenti senza introiti riuscivano ogni tanto a giocare a qualcosa su macchine che oggi non useremmo nemmeno come calcolatrici. Ora, io so benissimo che molta gente non ha mai vissuto in un mondo senza Internet, senza peer to peer, senza torrent, senza DVD, senza chiavette da svariati giga. E allora, a beneficio di costoro, come funzionava all’epoca la pirateria?

Beh, era un casino, ma c’erano diversi canali. C’era il negozio “di fiducia” che tirava fuori da sotto il bancone un porta-floppy, e per sole cinquemila lire a floppy ti faceva sul momento una copia dei giochi che volevi. Negozi che tipicamente vendevano tutt’altro che videogiochi (anche perche` praticamente non esisteva un vero mercato dei videogiochi), e che di ogni gioco che usciva ordinavano ai distributori esattamente una copia (e chissà come mai).

E poi c’erano gli spacciatori semi professionisti. Quelli che per cinquantamila lire al mese ti facevano un “abbonamento”. Ce n’era uno nella scuola in cui mi sono diplomato. Ogni mese arrivava con una scatola di cartone contenente 50 floppy, con etichette scritte e riscritte e cancellate e riscritte. Io avevo fatto “l’abbonamento” con altri due compagni di classe, altrimenti sarebbe stato troppo costoso. Mi portavo a casa la scatola e in un pomeriggio provavo tutti i floppy: tipicamente su cinquanta floppy ci stavano circa una trentina di giochi, i più dei quali assolutamente sconosciuti ed orrendi. Effettuavo una rapida selezione, aiutato da fide riviste infarcite di recensioni e opinioni, e partivo a copiare floppy in triplice copia. Tutto questo andava ovviamente bene quando i floppy funzionavano. Ma i floppy sono un ricordo sufficientemente recente e penso che tutti sappiate che i floppy spesso non funzionavano affatto (a tradimento, di solito: specialmente quando erano pieni di roba importante).

E infine c’erano i pirati professionisti, quelli che miracolosamente procuravano giochi ancora non pubblicati, che ottenevi scrivendo (come nel video) al fermo posta bla bla bla, che costavano un occhio della testa, ma che potevano servire a mettere su un piccolo giro di spaccio, come presumo facesse il nostro fornitore di fiducia.

Altri tempi. Devo che non mi mancano i floppy inaffidabili e lenti. Non mi manca non avere i soldi per comprarmi nemmeno un videogioco ogni tanto. Non mi manca nemmeno il pirata/spacciatore odioso e presuntuoso che sapeva di tenerci in pugno quasi come dei mezzi drogati. Né mi manca la sensazione di fare qualcosa di illegale, che francamente non mi è mai piaciuta.

Mi manca invece tutto sommato la sensazione di essere un pioniere. Mi manca il senso di meraviglia nello scoprire in tutta quella fogna ogni tanto autentiche perle. E mi manca il fatto di sapere che quel che stavo giocando stava influenzando in modo significativo il mio gusto, il mio modo di ragionare, il mio carattere, e che anche dopo quindici o venti anni ci avrei ripensato con affetto.

17/03/2009

Cristalli di pisellite

Filed under: assurdo,cucina,gioia insensata,mistero,scienza — Oscaruzzo @ 22:20

C’è chi sostiene che i cristalli, con le loro strutture simmetriche e regolari, abbiano una natura magica e misteriosa. Se è così, devo controllare cosa stia succedendo nel mio freezer…

pisellite   pisellite

08/03/2009

Conferme

Filed under: cucina,gioia insensata,gnente,ingegneria,scienza — Oscaruzzo @ 14:30

Secondo quello che dice questo sito, al terzo piano di un condominio di Torino (e quindi a circa 250 metri sul livello del mare) l’acqua bolle a 99.2°C.

Questo significa che il mio fantastico termometro da cucina appena comprato non è affatto rotto (anzi, è piuttosto preciso).

Son soddisfazioni.

04/03/2009

Star Wars: Retold (by someone who hasn’t seen it)

Filed under: assurdo,cinema,gioia insensata,gnente — Oscaruzzo @ 23:51

17/02/2009

Grazie

Filed under: gioia insensata,omosessualità,spettacolo — Oscaruzzo @ 23:09

Benigni ha concluso il suo monologo (quasi mezz’ora) a Sanremo parlando di omosessuali. Del fatto che sono stati nel corso dei secoli torturati, imprigionati, uccisi, derisi, emarginati. Ha parlato di Oscar Wilde. Ha letto una sua lettera ad Alfred Douglas, scritta dal carcere, dove era stato condannato a lavori forzati per aver amato un uomo, e da cui uscì distrutto e rovinato, per morire pochi anni dopo. Una lettera struggente, in cui tra l’altro raccomanda al suo amato di lasciare l’Inghilterra in favore dell’Italia, dove avrebbe potuto costruirsi una vita serena.

Povia, non sei nessuno.

Roberto, grazie.

15/02/2009

Famiglia?

Filed under: amore,gioia insensata,omosessualità — Oscaruzzo @ 01:41

È durato solo un secondo, ma stavo veramente per commuovermi. Alla cassa del ristorante dove ho appena cenato col mio ragazzo regalavano delle penne e dei buoni-sconto validi in un negozio in zona. La cassiera ha avuto un attimo di esitazione; non sapeva se darcene una o due e allora ci ha chiesto “siete una famiglia?”.

Per la cronaca, si tratta del Ristorante Ratatui, in via San Rocchetto, 34 a Torino, e non è un locale gay. Consigliato.

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