La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

29/06/2008

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Filed under: diritti,disappunto,incazzature — Oscaruzzo @ 23:05

Anche quest’anno la stampa è riuscita a far sì che la gente possa continuare a pensare al Pride come a una baracconata. Penso ad esempio all’orribile servizio fotografico di Repubblica, che a parte due o tre foto, mostra solo il lato "animazione" della manifestazione, senza assolutamente dare nessuna idea di chi fossero i partecipanti, o se ci fossero.

Le foto che i giornali non vogliono mostrarvi (perché la normalità è tanto noiosa quanto rivoluzionaria) le potete trovare ad esempio su Flickr. Ne metto qui un po’ (coi link), tanto per dare un’idea…

   

   

Seguirà presto un reportage più "ad personam" sulle vicende di questo fine settimana. Chi cambia canale, ciccia

27/06/2008

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Filed under: bicicletta,ecologia,fai da te — Oscaruzzo @ 16:03

A proposito di bicicletta, ieri ho scoperto un’iniziativa così bella che in principio non ci potevo credere.

Un gruppo di baldi giovini ha allestito una ciclofficina itinerante che offre gratuitamente una serie di servizi e piccole riparazioni ai ciclisti di passaggio (almeno, a quelli che riescono a fermare, visto che buona parte delle persone tende a essere piuttosto diffidente, ormai). Mi pare di capire che l’iniziativa sia patrocinata dalla regione, ma è comunque nata da una iniziativa privata. Che dire? Sono stupito…

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Filed under: Uncategorized — Tags: — Oscaruzzo @ 08:40


Preparativi in corso…

26/06/2008

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Filed under: diritti,disappunto,pensieri — Oscaruzzo @ 21:29

Questa pubblicità è stata mandata in onda per meno di una settimana nel Regno Unito e poi subito ritirata sotto accusa di oscenità.

Io penso che la battaglia contro l’omofobia sarà vinta quando tutti quanti vedranno in questo filmato esattamente quello che ci vedo io. Una banalissima, normalissima scena di vita domestica.

UPDATE: mi sono reso conto che probabilmente, nelle intenzioni dei pubblicitari, il cuoco, che i bambini chiamano "mom" in effetti è la mamma. O meglio, è una delle anime della mamma, qui in veste di "chef della casa". Visto così lo spot risulta ancora meno "osceno" di quanto volessero far pensare coloro che ne hanno chiesto l’oscuramento…

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Filed under: Uncategorized — Tags: — Oscaruzzo @ 16:47

24/06/2008

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Filed under: cucina,pensieri,torino — Oscaruzzo @ 18:16

Prove tecniche di integrazione.

A quanto pare c’è qui a Torino un “kebabbaro” che utilizza solo carne di vitelli di razza frisona. Il risultato, devo dire, è un po’ particolare, un po’ meno saporito del solito, forse proprio perché a differenza dei kebab col “cilindrone” preconfezionato industrialmente, qui c’è solo carne e qualche spezia.

Però mi piace un sacco questa idea del kebab in salsa slow food…

21/06/2008

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Filed under: disappunto,pensieri,ricordi,sproloqui — Oscaruzzo @ 18:29

La Barynia mi ha fatto venire voglia di scrivere questo post. Colpa sua.

Quindici anni fa tondi tondi, davo l’esame di maturità. Estate del 1993.

Occhialuto, pallido, tutt’ossa (riformato per insufficienza toracica), migliore della scuola, con pochi amici in classe di cui uno secchione e uno rivoluzionario, mi scaraventavo fuori da un quinquennio di merda.

Lo scritto di informatica fu senza infamia e senza lode. Il tema nemmeno me lo ricordo. L’orale sì. Il membro interno della commissione era assolutamente privo di nerbo, come se nemmeno ci fosse. Credo che sui voti finali abbia pesato meno che zero. Il tipo che mi interrogò di teoria dei sistemi parlava con un accento calabrese tale che non riuscivo a comprendere le domande; una me la feci ripetere due volte; l’altra non seppi mai cosa riguardasse, detti una risposta assolutamente a caso.

Il giorno dopo l’orale partivo per le vacanze, in campeggio con due amici.

Il voto me lo feci dire da un compagno, telefonando da una cabina vicino alla spiaggia.

Quindici anni. E ancora, se ci penso a quegli anni delle superiori, mi viene da vomitare.

17/06/2008

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Filed under: bicicletta,giocattoli — Oscaruzzo @ 10:23

A complemento del post qui sotto, sappiate che ieri mi sono comprato questa, e sono abbastanza contento (gli ammortizzatori sulla forcella e sul telaio sono una figata, sui lastroni di pietra delle vie del centro, per non parlare del sellino in gel morbidoso…)

16/06/2008

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All’inizio di maggio ho preso una decisione drasticissima: ho fatto demolire la mia macchina. E non ne ho presa un’altra. Ma non sono appiedato. Da circa quaranta giorni dipendo per i miei spostamenti esclusivamente dalla mia bicicletta e dai mezzi pubblici (e dal buon cuore di chi ogni tanto mi dà uno strappo, seppur brontolando).

Ci sono ovviamente vantaggi e svantaggi. Vi elenco qui quelli che mi vengono in mente (in ordine rigorosamente sparso), casomai qualche altro pazzo volesse fare la stessa cosa.

πŸ™‚ Andare in bici non costa nulla. Non consuma nulla. Non devi pagare bolli o assicurazioni. La manutenzione è ridottissima, economica, e te la puoi fare da te.
πŸ™‚ Andare in pullman costa poco.
πŸ™‚ In bicicletta fai ginnastica.
πŸ™ In bici rischi di crepare sotto una macchina, specialmente di notte.
πŸ™‚ Sul pullman puoi leggere.
πŸ™‚ In bici puoi percorrere strade secondarie e fare un percorso razionale e poco trafficato.
πŸ™‚ Per percorrere in bici i 7km che mi separano dall’ufficio, impiego lo stesso tempo che impiegavo in macchina, e 10 miniti di meno di quanto impeghi in pullman.
πŸ™ Quando piove, in bicicletta ti bagni (fino alle mutande, e lavorare bagnato non è bello).
πŸ™ Quando piove la bici la devi coprire, altrimenti si trasforma in un cumulo di ruggine.
πŸ™ D’inverno solo pochi stoici riescono ad andare in bicicletta a Torino.
πŸ™‚ Quei pochi stoici sostengono comunque che ci si scalda in fretta (vedrem).
πŸ™‚ A Torino ci sono un sacco di piste ciclabili (e passano in zone stupende).
πŸ™ Il pedone medio scambia le piste ciclabili per marciapiedi; ci cammina (o ci si ferma) in mezzo e le attraversa senza guardare (ma d’altronde il ciclista medio scambia i marciapiedi per piste ciclabili e ci corre sopra come un pazzo…)
πŸ™‚ In bicicletta ci metti sempre lo stesso tempo, indipendentemente dal traffico, dall’ora e da clima.
πŸ™‚ In bicicletta non devi cercare parcheggio, la puoi mollare dove ti pare.
πŸ™ Le bici vengono rubate frequentemente. Bisogna averne una scassata da usare quando vuoi lasciarla in giro.
πŸ™‚ Sia in bici che in pullman non ti devi incazzare per il traffico.
πŸ™ Sia in bici che in pullman portare le borse della spesa è scomodo. Fare spese piccole e frequenti diventa indispensabile.
πŸ™ I pullman hanno orari o tragitti che a volte sono scomodissimi.
πŸ™‚ Qui a Torino, se rottami una macchina, ti danno degli incentivi pazzeschi sul car sharing (circa 1000€ tra abbonamento e chilometri prepagati). Il car sharing è una specie di autonoleggio. Non praticissimo, ma a volte può servire.
πŸ™‚ In bicicletta mi sento sexy, in macchina mi sentivo uno sfigato (ok, lo so che questa è assurda, ma è così).
πŸ™ Senza macchina ogni vacanza o gita fuori città diventa un’impresa. C’è il car sharing, ma insomma, devo ancora trovare una soluzione decente.
πŸ™ Alla mia macchina ci ero affezionato. Ce l’avevo dal ’96, ci ho fatto un sacco di vacanze, gitarelle, uscite con amici e financo scopate. Quando l’ho mollata al demolitore stavo per scoppiare in lacrime.

In buona sostanza, secondo me dovrebbero provare tutti (per legge, perché io sono assolutista) a stare senza macchina per sei mesi. Utilizzando la bici per circa l’80% dei miei spostamenti, i mezzi pubblici per il resto mi sto trovando benone, pur con qualche limite. Ma in fondo, come diceva la pubblicità del Magnum, la vita è fatta di priorità (o di compromessi, dico io, che poi è la stessa cosa). E lasciamo stare il fatto che poi il tipo della réclame faceva la scelta sbagliata…

13/06/2008

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Filed under: cucina,disappunto — Oscaruzzo @ 23:00

È necessario che l’ingegneria in tutte le sue branche e specializzazioni affronti e risolva in modo definitivo il problema delle cipolle.

Ho provato a usare il frullatore.

Ho provato a bagnarle e tagliarle con un coltello bagnato.

Ho provato a metterle prima in frigo, o anche in freezer.

Ho provato a tenere vicino una candela accesa.

Ho provato pure con gli occhialini della piscina.

Eppure quando le affetto, finisce sempre che dopo due minuti mi devo lanciare verso il bagno, procedento a tastoni, in preda al dolore, e urlando "ommioddio, sono ciecooooh" e cercare di sciacquarmi gli occhi al più presto con un po’ d’acqua.

Poi va be’, per un sugo decente si fa questo ed altro, ma insomma, che stress.

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