La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

27/04/2011

I soliti principi e altri potenti

Filed under: assurdo,economia,politica,sproloqui — Oscaruzzo @ 21:20

OK, magari sarà anche stato “uno bravo”, ma mi pare strano che nessuno trovi grottesco il fatto che al funerale di un industriale si presentino il presidente del consiglio con qualche ministro, circa un centinaio di sindaci di varie città del Piemonte, il segretario di stato del Vaticano, il vicepresidente del CSM (forse voleva controllare l’attività dei poco di buono che si erano riuniti?), la regina del Salcazzo, i soliti principi e altri potenti.

Boh. In questi casi mi viene sempre da chiedermi perché. Ma poi mi dicono che sono cinico. Pazienza.

P.S. Il titolo è una citazione. Siccome è facile, non sto nemmeno a dire da dove arriva. Tiè.

27/01/2009

Eureka

Filed under: assurdo,economia,gioia insensata — Oscaruzzo @ 21:36

paperone_giornaleOggi mi sono sentito un po’ come come doveva sentirsi Zio Paperone quando gli capitava di trovare (nella spazzatura o gettato a terra) un quotidiano del giorno “ancora come nuovo”. Sul tram infatti ho trovato nientemeno che un biglietto già timbrato ma ancora con mezz’ora di validità.

90 centesimi di risparmio. Sono proprio un ragazzo fortunato (sì, lo so che è da barboni e che tecnicamente è un illecito, ma vista la qualità del servizio della GTT non sento nemmeno un grammo di senso di colpa).

16/06/2008

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All’inizio di maggio ho preso una decisione drasticissima: ho fatto demolire la mia macchina. E non ne ho presa un’altra. Ma non sono appiedato. Da circa quaranta giorni dipendo per i miei spostamenti esclusivamente dalla mia bicicletta e dai mezzi pubblici (e dal buon cuore di chi ogni tanto mi dà uno strappo, seppur brontolando).

Ci sono ovviamente vantaggi e svantaggi. Vi elenco qui quelli che mi vengono in mente (in ordine rigorosamente sparso), casomai qualche altro pazzo volesse fare la stessa cosa.

🙂 Andare in bici non costa nulla. Non consuma nulla. Non devi pagare bolli o assicurazioni. La manutenzione è ridottissima, economica, e te la puoi fare da te.
🙂 Andare in pullman costa poco.
🙂 In bicicletta fai ginnastica.
🙁 In bici rischi di crepare sotto una macchina, specialmente di notte.
🙂 Sul pullman puoi leggere.
🙂 In bici puoi percorrere strade secondarie e fare un percorso razionale e poco trafficato.
🙂 Per percorrere in bici i 7km che mi separano dall’ufficio, impiego lo stesso tempo che impiegavo in macchina, e 10 miniti di meno di quanto impeghi in pullman.
🙁 Quando piove, in bicicletta ti bagni (fino alle mutande, e lavorare bagnato non è bello).
🙁 Quando piove la bici la devi coprire, altrimenti si trasforma in un cumulo di ruggine.
🙁 D’inverno solo pochi stoici riescono ad andare in bicicletta a Torino.
🙂 Quei pochi stoici sostengono comunque che ci si scalda in fretta (vedrem).
🙂 A Torino ci sono un sacco di piste ciclabili (e passano in zone stupende).
🙁 Il pedone medio scambia le piste ciclabili per marciapiedi; ci cammina (o ci si ferma) in mezzo e le attraversa senza guardare (ma d’altronde il ciclista medio scambia i marciapiedi per piste ciclabili e ci corre sopra come un pazzo…)
🙂 In bicicletta ci metti sempre lo stesso tempo, indipendentemente dal traffico, dall’ora e da clima.
🙂 In bicicletta non devi cercare parcheggio, la puoi mollare dove ti pare.
🙁 Le bici vengono rubate frequentemente. Bisogna averne una scassata da usare quando vuoi lasciarla in giro.
🙂 Sia in bici che in pullman non ti devi incazzare per il traffico.
🙁 Sia in bici che in pullman portare le borse della spesa è scomodo. Fare spese piccole e frequenti diventa indispensabile.
🙁 I pullman hanno orari o tragitti che a volte sono scomodissimi.
🙂 Qui a Torino, se rottami una macchina, ti danno degli incentivi pazzeschi sul car sharing (circa 1000€ tra abbonamento e chilometri prepagati). Il car sharing è una specie di autonoleggio. Non praticissimo, ma a volte può servire.
🙂 In bicicletta mi sento sexy, in macchina mi sentivo uno sfigato (ok, lo so che questa è assurda, ma è così).
🙁 Senza macchina ogni vacanza o gita fuori città diventa un’impresa. C’è il car sharing, ma insomma, devo ancora trovare una soluzione decente.
🙁 Alla mia macchina ci ero affezionato. Ce l’avevo dal ’96, ci ho fatto un sacco di vacanze, gitarelle, uscite con amici e financo scopate. Quando l’ho mollata al demolitore stavo per scoppiare in lacrime.

In buona sostanza, secondo me dovrebbero provare tutti (per legge, perché io sono assolutista) a stare senza macchina per sei mesi. Utilizzando la bici per circa l’80% dei miei spostamenti, i mezzi pubblici per il resto mi sto trovando benone, pur con qualche limite. Ma in fondo, come diceva la pubblicità del Magnum, la vita è fatta di priorità (o di compromessi, dico io, che poi è la stessa cosa). E lasciamo stare il fatto che poi il tipo della réclame faceva la scelta sbagliata…

04/12/2007

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È da un po’ che vado dicendo che ormai in Italia siamo rimasti con una coalizione di centro-destra e una di destra, e chi mi sente dice che esagero.

Che dire allora di D’Alema, che dichiara:

«No, non sono favorevole al matrimonio tra omosessuali perché il matrimonio tra un uomo e una donna è il fondamento della famiglia, per la Costituzione. E, per la maggioranza degli italiani, è pure un sacramento. Il matrimonio tra omosessuali, perciò, offenderebbe il sentimento religioso di tanta gente. Due persone dello stesso sesso possono vivere uniti senza bisogno di simulare un matrimonio.»

Simulare? Simulare??? Non ho parole.

22/10/2007

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Filed under: economia,incazzature,pensieri,tecnologia — Oscaruzzo @ 21:40

Io avrei un’idea di business, però non c’ho voglia di realizzarla, perchè sono scazzato, e inoltre richiederebbe troppi investimenti, troppi contatti, e in definitiva troppa fatica.

Allo stesso tempo mi pare un’idea così buona che prima o poi qualcuno ci penserà (o ci hanno già pensato). Anzi, secondo me questa è una cosa che dovrebbe fare lo Stato. Allora la metto qui, così tanto per rompere le palle a chi in futuro dovesse pensarla e brevettarla (visto che sono contrario a tutti i tipi di brevetto) e se qualcuno volesse implementarla, tanto meglio per tutti.

L’idea è quella di avere una smart-card con (almeno) almeno un paio di megabyte di memoria. Questo spazio dovrebbe essere diviso in porzioni (piccole, diciamo 512 byte) da dare in concessione a vari enti (in maniera analoga a come le frequenze della banda televisiva vengono date in concessione alle emittenti).

L’ente che emette la carta dovrebbe fornire tanto ai titolari delle carte quanto agli enti utilizzatori una chiave pubblica e una privata, da utilizzare secondo algoritmi standard per firmare (ed eventualmente cifrare) i dati sulla carta. Anzi, dovrebbe fornire ai titolari la possibilità di generare una coppia di chiavi e immagazzinare quella pubblica sulla carta. In questo modo solo il titolare della carta sarebbe in possesso della sua chiave privata.

La carta dovrebbe essere scritta solo quando il titolare decide di attivare un servizio presso un ente (ad esempio: aprire un conto in banca). L’ente cifra e firma con la sua chiave un qualche tipo di identificativo dell’utente (utilizzando la propria chiave privata e la chiave pubblica del titolare) e lo scrive sulla carta nella zona che gli è stata concessa. I dati veri e propri, come già succede ora coi bancomat, non sono memorizzati sulla carta, che serve invece solo a identificare l’utente e poco altro. Di un tale dato si può garantire che sia stato scritto da un ente ben preciso e che possa essere letto solo usando la chiave privata del titolare (il che renderebbe inutile la clonazione della carta).

Gli aspetti tecnici della gestione dei dati cifrati e/o firmati e di come/dove conservare le chiavi private sono un po’ complicati, ma c’è un’ampia letteratura in proposito.

Questo oggettino, opportunamente standardizzato, permetterebbe di buttare nel cesso patente, carta di identità, bancomat, carte di credito, tessere del supermercato, tessere millemiglia, tessere del cinema, eccetera. Più vari altri usi interessanti. Che ne so. La porta di casa. Boh.

Se l’ente che emette e controlla la gestione delle chiavi e delle concessioni fosse lo Stato, si avrebbe un parco-utenti enorme con una spesa ampiamente rimborsabile dalla vendita delle concessioni. Gli enti che dovessero utilizzarla avrebbero il vantaggio di non dover essi stessi emettere e produrre tessere, oltre al fatto di aderire a meccanismi standard e garantiti. Per gli utenti, tasche meno piene, maggiore sicurezza, una sola password da ricordare.

Insomma, per piacere, qualcuno faccia ‘sta cosa!

30/09/2007

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Che periodo strano. Sono preso da una smania, da una insoddisfazione continua. Mi sbatto da tutte le parti, cerco, leggo, faccio, disfo, e sento una insoddisfazione totale. Come se stessi cercando qualcosa, qualcosa che non so cosa sia, ma di certo non l’ho trovata.

Su internet leggo, leggo, leggo, leggo, leggo e sto cercando davvero quella cosa che voglio leggere, ma non so cos’è. E allora giro e giro, ma non trovo niente di veramente soddisfacente.

In casa giro e rigiro  avanti e indietro, sistemo qualcosa, stiro una camicia, faccio qualche riparazione, ma il casino rimane, e comunque non ho un obiettivo preciso, non so nemmeno perché cavolo sto facendo tutto ‘sto casino, tanto in fondo nel disordine ci sono sempre stato.

Sul lavoro non so ancora come girarmi, non so bene cosa ci si aspetti da me, non conosco bene il software che è già stato sviluppato, non conosco bene le ragioni per cui sia stato fatto così, non so veramente da che parte incominciare, e anche questo mi causa una insoddisfazione bestiale, tanto che non ci dormo.

L’amore, cazzarola, l’amore mi distrugge, non ci capisco niente, non so dove sto andando a parare, stiamo facendo melina da sei mesi almeno, e non so più distinguere un passo avanti da un passo indietro, talmente tanti sono i passetti che abbiamo fatto senza che nulla cambiasse.

Gli amici non so, alcuni che sembravano ormai persi tornano e ne sono strafelice, altri mi sembra che spariscano, stanno diventando dei conoscenti, ci si scherza, si ride, ma non mi sembra ci sia un vero affetto, una vera lealtà, una vera amicizia, e non so cosa voglio, se voglio correr loro dietro e cercare di recuperare qualcosa, o se dire basta, siamo cresciuti e siamo diventati distantissimi, anche se abbiamo fatto tanto insieme.

Perfino i soldi, che sono solo dei numeri, non li capisco più, anche loro vanno e vengono, miracolosamente, misteriosamente, in modo assolutamente incontrollato, un momento mi pare di averne d’avanzo, il momento successivo mi si para davanti lo spettro del conto in rosso e del mutuo non pagato.

I miei genitori, cazzarola, la mia famiglia, quando ero a casa si discuteva un sacco, non dico che ci si insultasse, ma almeno ognuno diceva quello che pensava, di politica o di minchiate; adesso che me ne sono andato mi trattano con le molle, quando vado a trovarli mi sento un ospite, uno da trattare con riguardo, non li riconosco.

Sono perso. Ho pochi pochi appigli. E non mi posso fermare un attimo. Uff. Passerà anche ‘sto periodo di merda…

26/02/2007

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Filed under: assurdo,economia,gente,incazzature — Oscaruzzo @ 12:34

Vabé. Mi sono fatto un giro a Eataly. Un posto che, almeno nelle loro intenzioni, dovrebbe (cito dal sito) riuscire a offrire alti cibi a prezzi sostenibili. Il luogo (ampiamente sponsorizzato da quelli di Slowfood) dovrebbe essere una specie di monumento alla cucina italiana e all’italianità in generale. La realtà è un’altra cosa.

      

È la più tremenda americanata che si possa trovare in Italia. È una via di mezzo tra un supermercato e un parco a tema. E il tema sarebbe l’Italia come la pensano gli americani (o peggio, gli italiani che hanno visto troppi film americani). Dentro questo capannone enorme hanno costruito delle case e quartieri finti, con i balconi e la roba stesa. Sotto ci sono file e file di banchi e banchetti che vendono a prezzi ASSURDI merce normalissima, come ne trovi in qualunque supermercato un po’ fornito, in mezzo a prodotti di piccoli marchi di qualità (si presume) e di costo (verifcato) elevati.

Così uno può togliersi la soddisfazione di comprare due fette di prosciutto crudo (san daniele) a 35 euro al chilo, o un pezzo di toma di Bra (quella morbida, non quella stagionata) a 20.

Perché il salame è l’ostrica del nuovo millennio.

16/02/2007

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Filed under: assurdo,economia,libri,pensieri — Oscaruzzo @ 16:46

Per la serie "i gusti non si discutono", ho messo in vendita un libro su eBay. È un libro brutto. Così brutto che non è mai stato ristampato. Questo implica che sia raro. Ma in questo caso, "raro" è cosa buona, perché normalmente le cose brutte è meglio che siano rare e anche perché c’è comuque qualche svitato che la pensa diversamente. Per cui, insomma, questo libraccio (che stavo per rifilare a uno di una bancarella in cambio di 2 euro) dopo soli due giorni di asta è già arrivato a "valere" 56 euro. Che poi dimostra sul campo la veridicità di una delle leggi di base dell’economia: "un bene vale tanto quanto la gente è disposta a pagarlo, indipendentemente da tutto il resto".

Meglio. Col ricavato mi comprerò un frullatore (e questa, davvero, è una cosa che pensavo non avrei mai detto…)

22/11/2006

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Filed under: economia,musica,pensieri — Oscaruzzo @ 17:26

Che bello, il libero mercato. Soprattutto quando è libero anche per l’acquirente.

Fino a pochi anni fa, il nuovo CD della McKennitt me lo sarei dovuto comprare in un negozio di musica a 21€ (almeno).

Adesso invece sgnacco due bottoni sul PC e vado a comprarlo all’estero pagandolo (spedizione compresa) 13,49€.

Come dire. Al diavolo la SIAE, i distributori, gli importatori e quant’altri, che vogliono a tutti i costi alimentare la pirateria coi loro continui aumenti di prezzi. Basta fare un giro un po’ largo. Voilà.

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