Ho trentatrè anni, quasi trentaquattro. La cosiddetta «prima repubblica» per me è poco più che un ricordo. E del partito socialista mi era rimasta solo l’idea del fatto che si è distrutto e non esiste più (almeno nella sua forma di allora). Nel ’93 avevo diciannove anni e, francamente, di politica non capivo una mazza e mi interessavo anche meno.
Poi gli anni passano, gli interessi cambiano (e meno male), ma certe nozioni restano nebulose e, anche leggendo quotidiani e siti di informazione, nessuno ti fa un ripasso.
Così, ieri sera, stufo di questa mancanza di fondamenti, mi sono “acculturato”. Ho ripassato un po’ la storia del socialismo in Italia, la storia del Partito Socialista, con tutte le sue suddivisioni tra comunisti, socialisti democratici, socialdemocratici (non è la stessa cosa) e le interazioni tra loro; cosa fosse il pentapartito, cosa fosse il compromesso storico. E poi il periodo dell’indagine Mani Pulite, i governi tecnici, in particolare quello di Ciampi, costretto a una finanziaria da novantamila miliardi di lire per riportare l’Italia nel sistema monetario europeo. E poi lo scandalo dell’organizzazione Gladio, la strategia della tensione, che riporta di nuovo indietro nel tempo fino agli anni ’70, alla strage di Piazza Fontana, agli anni di piombo, al generale Dalla Chiesa, ma anche ai vari tentativi di golpe susseguitisi in Italia nel corso degli anni, le logge massoniche e le loro interazioni con l’economia, con la politica, con la mafia.
Una valanga di dati. E ora mi sento così, ma non per aver imparato qualcosa che non conoscevo (è soprattutto stato un ripasso), ma per essermi reso conto del fatto che una mole pazzesca di informazioni viene data per scontata, non viene citata, e soprattutto non ne vengono messi in evidenza i collegamenti.
Non so che dire. Wikipedia da questo punto di vista è un gioiello preziosissimo, pur con tutti i suoi limiti. Speriamo che duri.