La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

18/02/2009

Su Povia

Filed under: omosessualità,pensieri — Oscaruzzo @ 23:02

Mi scrive la Barynia in un commento (ma me lo dicono pure i colleghi in ufficio e lo dicono tante altre persone assolutamente ragionevoli e in buona fede):

«ascoltato due volte il brano di Povia, l’unica accusa che si può muovergli è quella di furbizia e opportunismo, per aver cavalcato scientemente un’onda polemica sproporzionata rispetto al brano, che ora, dopo due ascolti ripeto, a me sembra una storia e non un proclama. Non si sarà esagerato col vittimismo e continuando non si fa il suo gioco?»

Questo discorso l’ho sentito davvero tante volte in pochi giorni.

Il problema è il titolo (o il ritornello): “Luca era gay, adesso ama lei”. È un po’ come dire “Luca era calabrese, adesso ama lei”. Non ha molto senso. Una delle due parti delle frase è una azione. L’altra è una caratteristica di una persona.

Amare un uomo, in modo peraltro conflittuale come descrive Povia, o banalmente scoparci non vuol dire essere gay. C’è sicuramente gente che lo fa per le ragioni più strane, ivi comprese quelle che descrive lui nella sua canzone. Ma allora diciamo “Luca aveva una sessualità seriamente disturbata, ora ama lei”. Perchè alla fine il nocciolo della questione è che avere una sessualità disturbata ed essere gay sono due cose diverse. Anzi, essere gay serenamente richiede proprio il passare oltre tutta una serie di turbe che non raccomando a nessuno.

Mettiamoci nel mezzo anche ragazzini che arrivano a togliersi la vita perchè si sentono dire da ogni direzione che sono dei deviati e dovrebbero (ma non possono) cambiare; genitori che obbligano a volte i figli ad andare dal prete, dallo psichiatra, dal mago, dallo psicologo (e quando sono fortunati vengono rimandati al mittente in quanto “semplicemente” gay, e quando sono sfortunati si beccano mesi di terapia inutile e anzi nociva); aggiungiamoci anche i fascisti rincoglioniti che non vedono l’ora di spaccare la testa al “depravato” di turno. Direi che ce n’è abbastanza per dire che il messaggio della canzone non è solo mal costruito, ma va anche a rafforzare una serie di situazioni pericolose (“hai visto, lo dicono pure in tivù…”).

Aggiungo infine che la canzone è ignobile anche perchè sembra dare la colpa dell’omosessualità ai genitori. Di nuovo, mentre i genitori possono trasmettere un sacco di turbe, non possono farti diventare gay. Quando un ragazzo gay fa coming out coi suoi, molto spesso dopo una prima fase di conflitto c’è quella dei sensi di colpa. Anche per questa cosa, direi che non c’è proprio bisogno delle stronzate di Povia.

Fargli pubblicità gratis non è bello. Ma bisogna dire e far sapere che quelle che scrive sono cazzate.

12 Comments »

  1. PS per Barynia: spero che non lo prenderai per un attacco personale, perché non lo è; anzi, il tuo commento e` stato un utile spunto. Davvero questo argomento mi e` giunto da tutte le direzioni…

    Comment by Oscaruzzo — 18/02/2009 @ 23:57

  2. Un uomo che ama un uomo non è per forza gay, ma per ragioni semplicistiche e di grande opportunismo “Luca era gay” era anche il titolo che faceva al caso suo. Detto questo, chi è che ne ha fatto un messaggio? Sin qui il furbone Povia è stato piuttosto zitto e allo sdegno scatenato non ha fatto da contraltare un bel niente. Lui si sarà divertito come un matto a vedere il polverone. L’Arcigay ha fatto tutto da sola, perché se questa fosse stata trattata come una storia con un titolo sbagliato non se la sarebbe filata nessuno. Cioè uno (Luca) può tirare le conclusioni che gli pare, nessuno glielo può impedire, ma nel momento in cui si teme che l’autore voglia dare alla sua storia una connotazione universale chi è realmente a dargli quel potere? Chi glielo attribuisce, perché da solo di certo non ce la fa. A parte questo, restando in tema, ma allontanandomi dal brano, pensavo. Tempo fa un amico gay romano sui 55/60 (la sua vera età è a tutti sconosciuta) mi disse: “Ah Simo’, che tu l’hai mai visto il contrario?” (si riferiva a un omosessuale maschio che si invaghisce di una donna, contrapposto a un etero che si scopre omo). Io non l’ho mai visto in effetti, tranne in un delizioso film danese dove poi alla fine lui torna da lui. Nella pratica sono sempre stata etero, ma nei miei desideri no e domani potrei, posso innamorarmi di una donna. Però se il passaggio da etero a omo è naturale e non c’è niente da certificare, perché non può avvenire il contrario – e poi di nuovo il contrario e il contrario del contrario ? Cioè perché uno non può amare chi gli pare e quindi anche un uomo che ha sempre amato gli uomini non può amare una donna?

    Comment by barynia — 19/02/2009 @ 12:08

  3. Tutto quello che dici è giusto, ma il testo della famosa canzone dice qualcosa di sottilmente (o anche no) diverso, e soprattutto si rivolge al pubblico di raiuno che, temo, non si è mai soffermato molto a pensare a concetti come “omosessualità”, “normalità”, “pedofilia”, “malattia”, etc.
    Nel testo di povia si parla di un ragazzo che, a causa dell’ambiente in cui è cresciuto, va a letto con gli uomini, ovvero (secondo povia) diventa gay. Poi, si innamora di una donna e trova la felicità. Ci va un attimo a dire che la condizione di gay era sbagliata e invece l’amore tra uomo e donna è giusto. Ci va un attimo a dire che passare dall’omosessualità all’eterosessualità è un percorso di guarigione.
    Siamo d’accordo che la situazione è stata gestita malissimo, ma stare zitti no, non si doveva fare.

    Comment by Gilthas — 19/02/2009 @ 12:21

  4. Dunque, sul fatto che fosse un messaggio o no, ti lascio trarre le tue deduzioni da questa simpatica dichiarazione fatta dall’autore stesso:

    “Basta, adesso parlo io che sono l’autore della canzone! Sono stufo di queste polemiche sciocche da parte di chi si crede liberal, o comunista chic. Io non volevo offendere nessuno, tanto meno gli omosessuali. Ho raccontato una storia di una persona che è riuscita a uscirne, che ora è finalmente felice, e mi sembrava giusto lanciare un messaggio di speranza. La gente non sa com’è fatta veramente, magari crede di amare e poi capisce di doversi guardare dentro per poter amare veramente, magari conoscendo una donna che ci faccia sentire finalmente uomini, dandoci dei figli e facendoci superare così una serie di traumi che ci hanno fatto intraprendere una strada diversa e confusa.
    Quindi vi prego di finirla una buona volta, non ho nulla contro i gay, anzi, non ho neanche occasione di incontrarne nè di confrontarmi con loro. Sono diversi, lo accetto e basta. Ma voglio essere libero di cantare i valori sani che mi sono stati insegnati dalla mia famiglia”.

    Sull’essere gay o etero e cambiare orientamento, dunque, premetto che esistono tante sfumature della sessualità, ivi compresi i bisex, che possono passare da una donna a un uomo e viceversa senza per questo “diventare” gay e poi “diventare” etero, ma semplicemente rimanendo quel che sono e cioè bisex. Ciò detto, conosco di persona un uomo che è stato sposato per circa 20 anni, ha avuto figli e poi è divorziato per la semplice ragione che lui è sempre stato gay. Anche se quando era spostato è stato fedele a sua moglie, semplicemente quello che stava facendo non era in accordo con ciò che era. Penso che molta parte della confusione derivi dal fatto che non si concepisce mai in modo chiaro l’esistenza della bisessualità (ma quella B nella sigla GLBT ha un suo senso) e non si riesce a fare una distinzione chiara tra ciò che uno è e ciò che uno fa…

    Comment by Oscaruzzo — 19/02/2009 @ 12:21

  5. Tacere no, magari aspettare, essere più fermi e meno emotivi nei giudizi. Non avevo letto la dichiarazione qui sopra, se ascolto solo il brano onestamente non lo leggo in questo modo, leggo di uno che si spiega le cose molto per forza – addirittura scrive nel cartello “nessun uomo sa com’è veramente” e sono d’accordo, posso leggerlo nel senso che mi pare – , ma non avverto un giudizio. Prendo atto. Se questo è ciò che Povia dichiara, è chiaro come la pensa, ma non credo neanche che la mossa giusta sia provare a zittirlo, che vada, che canti, che venga seppellito dall’evidenza del suo errore ma che sia comunque libero di cantarla, perché diversamente da lui evidentemente io sono un uomo libero. L’isteria non è utile, non comunica sicurezza e forse oltre all’orgoglio è ora di mostrare anche quella. E’ con forza e sicurezza che aiuti un altro, non solo con la condivisione del piagnisteo. Se basta una canzone brutta ad assestare un colpo alla lotta per la mia esistenza, allora niente è servito a niente.
    Il mio amico gay romano dice che i bisex non esistono, gli rispondo che non è vero, lui si arrabbia parecchio e io mi stufo di discutere.

    Comment by barynia — 19/02/2009 @ 13:39

  6. povia è un imbecille. e fin qui, lo sappiamo tutti. ma è molto peggio. è anche allarmantemente ignorante sotto ogni punto di vista. e se per caso la sua è solo una posa per poter vendere di più… beh, allora è un essere ignobile, che non si merita niente di niente dalla vita. ma NIENTE, proprio. la dichiarazione che hai copincollato mi ha lasciata basita dall’orrore. sarà che sono abituata a frequentare un certo tipo di persone, ma vedere che c’è ancora gente che pensa questo genere di cose mi lascia sempre di sale (il fatto è che succede abbastanza spesso, eppure mi indigno tutte le volte). sono persone PICCOLE. il fatto che abbiano occasione di esprimere queste idee retrogade e schifose attraverso un mezzo di comunicazione di massa come la televisione in prima serata, è quanto di più sbagliato possa esistere. eppure accade. e, davvero, stare zitti non si può.

    Comment by dresdenbell — 19/02/2009 @ 13:53

  7. Barynia, neanche io sono per la censura preventiva, ma sono appunto per la necessità di una voce contrastante e ben chiara. Così come quando si parla di dichiarazioni razziste, sessiste, negazioniste, o in generale altamente discutibili e potenzialmente dannose…

    Comment by Oscaruzzo — 19/02/2009 @ 14:08

  8. Oscaruzzo sono d’accordo con te purtroppo!

    Comment by Acquafortis — 19/02/2009 @ 20:41

  9. io non ho capito se il luca che era gay è lo stesso che si buca ancor.

    Comment by thomas — 25/02/2009 @ 01:26

  10. Luca non era gay, era gravemente disturbato da una madre che non avrebbe mai dovuto sfornare un figlio.
    Anche perchè ciò che Povia allegramente sorvola, è il fatto che ora lui ama lei, ma non per questo è divertato una persona serena e normale. Se amava gli uomini perchè la madre gli aveva fatto il lavaggio del cervello facendogli prendere in odio le donne, possiamo immaginare (anche senza una laurea in psichiatria) che questa sua nuova pulsione non porti gioia, ma solo traumi che si aggiungono a traumi pregressi.
    E se mentre Povia canta trullo e felice della riscoperta della femmina il nostro Luca non va (e di corsa) da un buon strizzacervelli porterà solo danno a sè, alla donna e agli eventuali figli che potrebbe venirgli in mente di fare.
    Soprattutto vien da chiedersi: un padre inetto e una madre pazza… ma il resto della famiglia e della società dove sono? Povia è garrullo (e forse anche lui un po’ traumatizzato a sua volta, visto il testo delle sue canzoni anche precedenti) ma tutti gli altri sono assolutamente inesistenti. Sembra la storia della famiglia Robinson che naufraga su un’isola deserta! E già loro erano più numerosi…

    Comment by Chiara — 26/02/2009 @ 20:15

  11. Povia vuole essere un piccione, ed è tutto detto (bestiacce merdose).

    Comment by Oscaruzzo — 26/02/2009 @ 20:25

  12. Quanto pressappochismo in questi commenti. In un mondo dove l’essere considerato gay è peggio che avere la peste nessun adolescente diventerebbe gay per un supposto lavaggio del cervello della madre (ma poi sapete cos’è e come opera veramente il lavaggio del cervello?) anzi una condizione disastrata accentua semmai il bisogno di conformismo quindi uno che è potenzialmente omosessuale e che vive in una condizione come quella descritta da Povia farà di tutto per camuffasi da eterosessuale per non aggiungere un altro tassesso di “anormalità” alla sua condizione. La realtà è che non esistono persone che diventano gay o che credono di essere gay a causa della madre o della padre e ora di smetterla con queste fandonie anche perché allora mi dovreste spiegare perché non tutti gli omosessuali dovrebbero essere così. Povia ha soltanto raccontato una storia appunto una storiella che si base su una visione a posteriori di luca della proprio vita, una visione interpretata soggettivamente da un soggetto che non ha accettato la propria omosessualità e che quindi vede la sua vita di prima in chiave psicopatologica facendo suoi i precetti della scuola a la Nicolosi, ed ecco che allora delle semplici premure materne possono diventare agli occhi di una persone oppressive un padre che semplicemente non può essere a casa perché lavora diventerà un padre assente, e così va a finire che dei semplici comportamenti vengono reinterpretati dal soggetto in chiave psicologica assumento una colorazione negativa e che conferma quel pregiudizio di cui è affetto.

    Comment by rimmel — 09/08/2009 @ 10:41

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