La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

30/11/2008

La mia faccia

Un pranzo dai miei, e mi è venuta la malsana idea di selezionare un po’ di foto da portarmi a casa. Me stesso a dieci anni in punta a una montagna. Me stesso a diciotto anni con gli amici (tra i dieci e i diciotto un buco nero). Poi io a vent’anni in vacanza con compagni e amici del Poli. Io ancora, verso i venticinque e poi verso i trenta, con gli amici di sempre. Prima basso, poi lungo lungo e magro come uno stecco, poi un po’ appesantito, poi di nuovo quasi in forma. Io con una birra, io a carnevale, io a un compleanno, io a una gita a pasquetta.

Non mi riconosco. Mi vedo felice, ma ho ricordi diversi. Mi ricordo di essere stato assillato da incertezze, dubbi, insicurezze. L’idea di essere brutto, di essere strambo, di essere noioso, di essere basso, di essere magro, di essere grasso. Non ero niente di ciò, tutto sommato.

Mi vedo giovane, sorridente, con amici e amiche sorridenti intorno. Avrei potuto godermela di più tutto sommato. E non dirò una cosa tipo “va bene anche così”. È stato uno spreco. Certo, l’importante è che sia finito. Ma che spreco. Che spreco.

2 Comments »

  1. Pensa che io per lungo tempo mi sforzavo di apparire il più sorridente possibile nelle foto, per poi riguardarle e illudermi che almeno per il tempo dello scatto quei miei sorrisi avessero davvero motivo d’essere…
    (io comunque grasso brufoloso occhialuto e sfigato lo ero sul serio, ecco)
    “l’importante è che sia finito. Ma che spreco.”

    Comment by Gilthas — 01/12/2008 @ 10:40

  2. C’è un periodo della mia vita in cui nelle foto non sorrido mai. E mi ricordo benissimo il perchè.
    La vita va avanti, ci sono momenti belli e momenti brutti, ma sono veramente pochi quei momenti dove tutto è brutto. E nei momenti in cui veramente il mondo sembra crollarti addosso fidati, non sorridi nemmeno nelle foto…

    Comment by Chiara — 10/12/2008 @ 15:59

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