La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

07/03/2008

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Filed under: amore,ricordi — Oscaruzzo @ 21:12

Dopo tutti questi anni, lei mi manca ancora. Succede raramente, ormai, ma non meno intensamente. Una marea di ricordi, di rimpianti e di rimorsi, di immagini e sensazioni, e un dolore che mi prende alla bocca dello stomaco e mi strizza cone uno strofinaccio quasi a spremerne una lacrima.

La ricordo come se fosse ora qui davanti a me, in una macchina in un parcheggio, a fissarci negli occhi, assorti e incerti, e naufraghi in quello sguardo.  Mi rivedo confuso ma felice, la prima volta che mi prese per mano, e con quel contatto mi parlava e io non sapevo se la capivo o se ero impazzito.  Ripenso a noi su un molo, con il mare mosso, a guardare le onde annientarsi ai nostri piedi e il ruggito del vento coprire le nostre poche parole.  E quella notte in montagna, i nostri letti vicini e le nostre braccia tese l’uno verso l’altro, a mantenere un contatto al di là del buio pesto e del freddo e della stanchezza.  E poi la rivedo nella sua cucina, quella notte di capodanno, ad accogliermi con gli occhi pieni di gioia per nessuna ragione se non che quello ero io, e io la accoltellavo con la mia continua incertezza e la mia ennesima ritirata.

Quanto animo, quanto entusiasmo, quanta gioia, quanta tenerezza, quanto amore, tutto buttato, tutto sprecato, tutto sparito, tutto perduto.  Solo ogni tanto tutte queste cose sbucano dalla nebbia degli anni passati, dai ricordi forzatamente dimenticati, e mi assalgono in massa e mi fanno scrivere stupidaggini come queste.  Ma ormai ci sono abituato; domani passerà.

4 Comments »

  1. Mi hai fatto salire il magone… quanto ti capisco… anche a me talvolta arrivano queste onde impetuose che ti distruggono, ti fanno venir voglia di essere fatti di sabbia in mezzo ad una tempesta di vento, e sparire.

    Quanto ha ragione chi disse “eternal sunshine of the spotless mind”..

    Wees

    Comment by utente anonimo — 08/03/2008 @ 04:23

  2. Io a volte provo tenerezza pensandomi com’ero anni fa e ricordando le ingenuità compiute. Ma il tutto ha un sapore strano, dolce e amaro allo stesso tempo.

    La cosa dolorosa sono però proprio gli errori (perlomeno alcuni) e l’insicurezza, che arrivano spietati dal passato e ancora echeggiano nel presente.

    Ma poi – appunto – passa.

    Comment by paguroeremita — 10/03/2008 @ 09:55

  3. La mancanza è come un foro al lobo dell’orecchio.

    Comment by barynia — 10/03/2008 @ 15:15

  4. Non ho mai avuto un foro al lobo dell’orecchio, non sono sicuro di avere colto la metafora :-/

    Comunque, si tratta di piccole scaramucce di quindici anni fa (e questo da` un’idea di come mi facciano sentire cose vissute piu` recentemente e piu` pienamente…)

    Comment by Oscaruzzo — 10/03/2008 @ 16:11

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