La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

22/06/2009

A posteriori

Filed under: incazzature,pensieri,politica — Oscaruzzo @ 20:56

A posteriori devo dire che il risultato del referendum non mi spiace. Io ricordo nettamente di aver firmato per un referendum qualche tempo fa e quello che propagandavano quelli dei “banchetti” era che si puntava a reintrodurre le preferenze nelle elezioni della camera. Di fatto invece si voleva riportare l’Italia più o meno ai tempi della legge Acerbo.

Francamente non capisco cosa cavolo passasse per la testa di chi ha promosso questo referendum. Forse volevano davvero dare ad un unico partito (ed è facile immaginare quale) il 55% dei seggi di camera e senato, quota sufficiente, per inciso, a nominare il presidente della repubblica. Mah. Meglio così, forse gli italiani non sono poi totalmente fessi.

26/05/2009

Disastro

Filed under: diritti,disappunto,fregature,incazzature,omosessualità,pensieri — Oscaruzzo @ 22:18

C’è un paese in cui gli elettori possono, mediante referendum, promuovere una legge discriminatoria nei confronti di una minoranza, annullando norme che avevano equiparato quella minoranza al resto dei cittadini.

Quel paese è la California.

Qui la notizia sul New York Times, sul Washington Post e sulla CNN, tanto per citarne alcuni.

25/04/2009

Rispetto per tutti un corno!

Filed under: disappunto,pensieri,politica — Oscaruzzo @ 15:21
“Dietro il milite delle Brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c’erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l’Olocausto; dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c’era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, ché di queste non ce ne sono.”

Italo Calvino
(segnalato da Panduzza)

18/02/2009

Su Povia

Filed under: omosessualità,pensieri — Oscaruzzo @ 23:02

Mi scrive la Barynia in un commento (ma me lo dicono pure i colleghi in ufficio e lo dicono tante altre persone assolutamente ragionevoli e in buona fede):

«ascoltato due volte il brano di Povia, l’unica accusa che si può muovergli è quella di furbizia e opportunismo, per aver cavalcato scientemente un’onda polemica sproporzionata rispetto al brano, che ora, dopo due ascolti ripeto, a me sembra una storia e non un proclama. Non si sarà esagerato col vittimismo e continuando non si fa il suo gioco?»

Questo discorso l’ho sentito davvero tante volte in pochi giorni.

Il problema è il titolo (o il ritornello): “Luca era gay, adesso ama lei”. È un po’ come dire “Luca era calabrese, adesso ama lei”. Non ha molto senso. Una delle due parti delle frase è una azione. L’altra è una caratteristica di una persona.

Amare un uomo, in modo peraltro conflittuale come descrive Povia, o banalmente scoparci non vuol dire essere gay. C’è sicuramente gente che lo fa per le ragioni più strane, ivi comprese quelle che descrive lui nella sua canzone. Ma allora diciamo “Luca aveva una sessualità seriamente disturbata, ora ama lei”. Perchè alla fine il nocciolo della questione è che avere una sessualità disturbata ed essere gay sono due cose diverse. Anzi, essere gay serenamente richiede proprio il passare oltre tutta una serie di turbe che non raccomando a nessuno.

Mettiamoci nel mezzo anche ragazzini che arrivano a togliersi la vita perchè si sentono dire da ogni direzione che sono dei deviati e dovrebbero (ma non possono) cambiare; genitori che obbligano a volte i figli ad andare dal prete, dallo psichiatra, dal mago, dallo psicologo (e quando sono fortunati vengono rimandati al mittente in quanto “semplicemente” gay, e quando sono sfortunati si beccano mesi di terapia inutile e anzi nociva); aggiungiamoci anche i fascisti rincoglioniti che non vedono l’ora di spaccare la testa al “depravato” di turno. Direi che ce n’è abbastanza per dire che il messaggio della canzone non è solo mal costruito, ma va anche a rafforzare una serie di situazioni pericolose (“hai visto, lo dicono pure in tivù…”).

Aggiungo infine che la canzone è ignobile anche perchè sembra dare la colpa dell’omosessualità ai genitori. Di nuovo, mentre i genitori possono trasmettere un sacco di turbe, non possono farti diventare gay. Quando un ragazzo gay fa coming out coi suoi, molto spesso dopo una prima fase di conflitto c’è quella dei sensi di colpa. Anche per questa cosa, direi che non c’è proprio bisogno delle stronzate di Povia.

Fargli pubblicità gratis non è bello. Ma bisogna dire e far sapere che quelle che scrive sono cazzate.

11/12/2008

Paris

Filed under: disappunto,pensieri — Oscaruzzo @ 23:06

Parigi è una città stupenda. Ci sono stato dal 5 dicembre al 9, ed è stata una vacanzona bellissima. Mi sono goduto davvero ogni istante, dopo anni di vacanze saltate per mancanza di ferie o di risparmi. E andarci con la persona che ami e goderti una vacanza “da coppietta” non ha davvero prezzo. Al momento sono ancora sovraccarico di sensazioni, ma posso inziare a riportare alcune cose (non proprio poetiche) che ho notato.

Parigi è un posto civile. Se per caso stai per perdere il bus o la metro, non devi correre come un pazzo, perché tanto tra pochi minuti ne passerà un altro.

È un posto di cultura e di arte. Noi italiani ce la contiamo sul fatto di essere un paese dove l’arte ha ancora un ruolo, ma le gallerie d’arte sono luoghi esclusivi pieni di gente incravattata pronta a spiumarti. Là invece assomigliano più a negozi di dischi, con tutte le opere disposte su espositori da “sfogliare” e da guardare, mentre il gallerista se ne sta alla cassa. E i prezzi sono adeguati, pur senza regalarti nulla.

È una città in cui “quartiere gay” non significa “ghetto oscuro frequentato unicamente da gay e evitato da tutti gli altri”. Significa invece “zona con una intensa vita notturna, ricchissima di locali di tutti i generi (ristoranti, negozi, discoteche, pub, librerie), frequentata da persone di tutti i generi e, incidentalmente, anche da molti gay”.

È un posto economico per i turisti. A dispetto di quanto sostengono quei ladroni dei ristoratori nostrani, il prezzo per una cena costituita da antipasto (o primo), secondo (con contorno), dolce e bevande non può superare i venti euro. A Parigi in ogni zona, anche le più turistiche, è pieno di locali con menù al di sotto di questa tariffa. In Italia invece ti devi infilare in zone nascoste, affidandoti ai consigli di amici che hanno trovato un locale sperduto in cui si riesce a mangiare a un prezzo quasi abbordabile.

È infine un posto in cui si fa qualcosa per l’inquinamento (che pure c’è ed è piuttosto intenso in certe zone). È pieno di piste ciclabili ovunque e c’è un interessante servizio di bike-sharing gestito dal comune.

Ne potrei probabilmente trovare tante altre. Diciamo che per ora dovrebbero bastare queste, per capire che è meglio se ci diamo una mossa pure noi…

03/12/2008

Il diritto all’intolleranza

Filed under: filosofia,pensieri — Oscaruzzo @ 00:02

Diceva Karl Popper:

“La tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi. […] Io non implico […] che si debbano sempre sopprimere le manifestazioni delle filosofie intolleranti; finché possiamo contrastarle con argomentazioni razionali e farle tenere sotto controllo dall’opinione pubblica, la soppressione sarebbe certamente la meno saggia delle decisioni. Ma dobbiamo proclamare il diritto di sopprimerle, se necessario, anche con la forza; perché può facilmente avvenire che esse non siano disposte a incontrarci a livello dell’argomentazione razionale, ma pretendano ripudiare ogni argomentazione; esse possono vietare ai loro seguaci di prestare ascolto all’argomentazione razionale, perché considerata ingannevole, e invitarli a rispondere agli argomenti con l’uso della violenza. Dovremmo quindi proclamare, in nome della tolleranza, il diritto di non tollerare gli intolleranti. Dovremmo insomma proclamare che ogni movimento che predica l’intolleranza si pone fuori legge e dovremmo considerare come crimini l’incitamento all’intolleranza e alla persecuzione, allo stesso modo che consideriamo un crimine l’incitamento all’assassinio, al ratto o al ripristino del commercio degli schiavi.”

30/11/2008

La mia faccia

Un pranzo dai miei, e mi è venuta la malsana idea di selezionare un po’ di foto da portarmi a casa. Me stesso a dieci anni in punta a una montagna. Me stesso a diciotto anni con gli amici (tra i dieci e i diciotto un buco nero). Poi io a vent’anni in vacanza con compagni e amici del Poli. Io ancora, verso i venticinque e poi verso i trenta, con gli amici di sempre. Prima basso, poi lungo lungo e magro come uno stecco, poi un po’ appesantito, poi di nuovo quasi in forma. Io con una birra, io a carnevale, io a un compleanno, io a una gita a pasquetta.

Non mi riconosco. Mi vedo felice, ma ho ricordi diversi. Mi ricordo di essere stato assillato da incertezze, dubbi, insicurezze. L’idea di essere brutto, di essere strambo, di essere noioso, di essere basso, di essere magro, di essere grasso. Non ero niente di ciò, tutto sommato.

Mi vedo giovane, sorridente, con amici e amiche sorridenti intorno. Avrei potuto godermela di più tutto sommato. E non dirò una cosa tipo “va bene anche così”. È stato uno spreco. Certo, l’importante è che sia finito. Ma che spreco. Che spreco.

21/11/2008

Eutanasia

Non ho finora detto nulla sul caso Englaro, perché sono abbastanza convinto che non ci sia nulla da dire, ma sono talmente infastidito da chi si oppone dicendo che “è eutanasia” dico che lo sarebbe se fossimo un paese civile; e allora non ci sarebbe bisogno di aspettare il sopraggiungere della morte per inedia, ma si potrebbe applicare qualcosa di umano e dignitoso, e dimostrare che la pietà non è una cosa che riserviamo solo agli animali domestici.

11/11/2008

Gne gne gne

Ok, lo so, non è bello dirlo, ma quando c’è uno sciopero dei mezzi pubblici e tutti quanti si rinchiudono in macchina per andare al lavoro invece di acchiappare una bicicletta e pedalare (e sarebbe bellissimo se succedesse) scatenando così un traffico bestiale, con tutti quanti che strombazzano, che viaggiano più o meno a passo d’uomo (in realtà a meno) e si incazzano e sudano e sbuffano, ecco quando succede questo, e io ci passo in mezzo in bicicletta tranquillo e sereno, io godo come un maiale.

05/11/2008

Promesse

Filed under: gnente,pensieri,politica — Oscaruzzo @ 13:12

Obama è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Qual’è la differenza tra Obama e McCain? Per quel che ne sappiamo noi, sta tutta nel fatto che hanno fatto promesse diverse.

Quanto valgono le promesse dei politici? Non abbastanza da cambiare il mio umore. Vedremo nei prossimi anni.

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