La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

27/01/2009

Eureka

Filed under: assurdo,economia,gioia insensata — Oscaruzzo @ 21:36

paperone_giornaleOggi mi sono sentito un po’ come come doveva sentirsi Zio Paperone quando gli capitava di trovare (nella spazzatura o gettato a terra) un quotidiano del giorno “ancora come nuovo”. Sul tram infatti ho trovato nientemeno che un biglietto già timbrato ma ancora con mezz’ora di validità.

90 centesimi di risparmio. Sono proprio un ragazzo fortunato (sì, lo so che è da barboni e che tecnicamente è un illecito, ma vista la qualità del servizio della GTT non sento nemmeno un grammo di senso di colpa).

11/11/2008

Gne gne gne

Ok, lo so, non è bello dirlo, ma quando c’è uno sciopero dei mezzi pubblici e tutti quanti si rinchiudono in macchina per andare al lavoro invece di acchiappare una bicicletta e pedalare (e sarebbe bellissimo se succedesse) scatenando così un traffico bestiale, con tutti quanti che strombazzano, che viaggiano più o meno a passo d’uomo (in realtà a meno) e si incazzano e sudano e sbuffano, ecco quando succede questo, e io ci passo in mezzo in bicicletta tranquillo e sereno, io godo come un maiale.

12/10/2008

Bello e inutile

Filed under: assurdo,filosofia,gente,gioia insensata,gnente,musica — Oscaruzzo @ 23:17

Il fatto che questo tizio sia riuscito a mollare il suo lavoro per andare in giro a fare video scemi, e POI abbia trovato pure uno sponsor che lo mantenga (non che sia diventato ricco, comunque), e il fatto che il ballo, forse ancora più della musica in sé, sia una cosa universalmente comprensibile, mi mette di buon umore. Il mondo potrebbe essere peggiore di così.

04/09/2008

Giove pluvio…

Filed under: bicicletta,gioia insensata — Oscaruzzo @ 19:58

…è amico mio. E ci sono poche cose che danno soddisfazione come arrivare in bici al portone di casa, chiuderlo, e sentire gli elementi scatenarsi (fuori).

14/07/2008

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Filed under: gioia insensata,gnente,latidimè,pensieri,sproloqui — Oscaruzzo @ 19:53

Qualche anno fa, diciamo tra il 2003 e il 2006 per una ragione a tutt’oggi misteriosa, sono passato dai miei abituali 60kg a circa 75. Durante questo processo ho dovuto rinnovare non di poco il mio guardaroba, comprando pantaloni più larghi, camicie più abbondanti, maglie più grosse.

Nel primi mesi del 2006 (e in misura minore per tutta la durata dell’anno) sono tornato per varie ragioni più o meno di colpo (ma senza fare alcuna dieta, semplicemente è stata una accoppiata di malesseri e di ritorni ai miei normali equilibrii) a perdere circa 10kg di peso.

Siccome che però sono tirchio, non avevo particolarmente voglia di buttare nel cesso jeans, camicie, polo e magliette praticamente nuove, anche se “larghette”. L’effetto netto è stato che chi mi ha conosciuto in questi ultimi due anni ha avuto la netta impressione di uno vestito un po’ barbonescamente, con vestiti scelti sicuramente più per coprire che per fare colpo.

Adesso anche la roba “grassa” sta diventando vecchia. Ho fatto un po’ di spesa. Qualche maglietta. Qualche polo. Della misura giusta. E ho anche recuperato un paio di jeans pre-ingrassamento che non mi entravano più (e che ho tenuto per tutto questo tempo perché, come dicevo, sono un tirchiazzo e poi non si sa mai).

Sono bellissimo.

08/05/2008

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Filed under: gioia insensata,tecnologia — Oscaruzzo @ 18:33

Me lo chiedevo da quando ero bambino…

03/05/2008

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Filed under: fai da te,gioia insensata,imparo — Oscaruzzo @ 00:55

Sugli strappi dell’anima non c’è pezza che tenga, ma sui calzini sì e a buttarne via uno quasi nuovo per colpa di un buco mi sarebbero girate tantissimo le palle.

Così mi sono armato di uovo di legno, aghi, filo, ditale, uno straccio su cui fare un paio di prove, e voilà, il miracolo che tante volte ho visto compiersi per mano di mia madre, e di mia nonna prima di lei, si è di nuovo avverato. E devo dire che il risultato mi soddisfa pure tantissimo. Tié.

22/04/2008

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Filed under: cinema,disappunto,gioia insensata,pensieri — Oscaruzzo @ 23:59

Altre due considerazioni sul gioioso (i.e. gay) festival in corso a Torino in questi giorni.

La prima è che nemmeno all’allegro popolo GLBT è entrata in testa l’idea che esponevo nell’altro post, e cioè che un bel film sia bello comunque, indipendentemente dal sesso (dovrei dire “dal genere”) dei protagonisti. Quando il film narra delle peripezie di una coppia di ragazzi (o di uomini) gay, la sala è piena di uomini. Quando le protagoniste sono ragazze o donne lesbiche, la sala è piena di donne. Surreale. Siamo tutti ciechi.

La seconda è che è bello ogni tanto respirare un po’ di “aria frocia”, se mi passate l’espressione, che è quell’atmosfera che sento in queste occasioni, e che già sentii al Pride un paio di anni fa, quando in mezzo agli “altri” potevi vedere passeggiare e chiacchierare in piena tranquillità gruppi di gay e lesbiche, coppie che rincontrano altre coppie che non vedevano da tempo, gente che discute le notize dei giornali, insomma gente che è manifestamente se stessa in tutta la sua normalità. E non come nelle discoteche gay, che mi sembrano sempre più dei ghetti, ma in mezzo alla gente, a testa alta. Serenamente.

15/04/2008

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Filed under: cucina,gioia insensata,hobby,imparo — Oscaruzzo @ 23:24

Oggi, per onorare alcune virtù che considero sopra ogni cosa, come efficienza, efficacia e generalità, vi elargisco non una, non due, non tre, ma addirittura infinite ricette. Per la precisione, trattasi dell’intero spazio delle ricette “Risotto con X, Y e Z” dove X è un salume, Y è una verdura e Z è un formaggio.

Darò le dosi per 1 persona (e non capisco che razza di ricettari sono quelli che ti danno le dosi per 4 persone, per 12 persone, per 3 persone e mezza, e poi ti costringono a eseguire complesse proporzioni per non affogare nel risotto). Dunque dicevo, darò le dosi per UNA persona man mano che servono gli ingrediente, perché altrimenti sono sicuro che mi dimenticherei qualcosa. Li metto in grassetto perchè sono buono.

Per prima cosa occorre preparare un po’ di brodo vegetale. Prendete un pentolino bello capace (almeno mezzo litro) e metteteci dentro acqua, un pezzo di porro, un pezzo di carota, un pezzo di sedano, un mezzo pugno di sale grosso (ovviamente io tengo in freezer le verdure per il brodo già in pezzi; se non le avete, e non avete alcun riguardo per la vostra salute, schiaffate nell’acqua mezzo dado, e occhio col sale, ché ste porcherie sono spesso salatissime).

Mentre il brodo si scalda, in una padella o casseruola antiaderente con bordi sufficientemente alti mettete un po’ di olio e fate soffriggere a fuoco vivo mezza cipolla piccola tagliata finissimamente.

Quando la cipolla inizia a dorare, aggiungete il salume X tagliato a dadini (quanto? un po’. Andate a occhio. Diciamo 50 grammi o poco più).

Aggiungete quindi 70 grammi di riso nella padella, e lasciatelo tostare un po’, sempre a fuoco vivo, facendolo saltare ogni tanto.

Se vi gusta, aggiungete qualche goccia di vino bianco e fatelo sfumare.

A questo punto abbassate un po’ il fuoco e iniziate ad aggiungere il brodo, un mestolo alla volta. Prima di aggiungere il mestolo successivo, aspettate che il risotto sia tornato quasi asciutto. Continuate con questa tiritera, girando ogni tanto il risotto, per qualche minuto.

Aggiungete la verdura Y opportunamente tagliuzzata (diciamo 100 grammi; qua generalizzare è difficile: di nuovo, andate a occhio; secondo me va bene quando il volume occupato da Y è circa quanto il volume occupato dal riso) e continuate ancora con le aggiunte di brodo fino a che il riso non vi pare cotto. Qua si tratta di arrivare ad avere contemporaneamente 1) la verdura cotta, 2) il riso cotto e 3) il brodo opportunamente evaporato. Se vedete che il brodo è troppo quando il riso è ormai cotto, sparate il fuoco a mille e vedete che si asciuga subito. Ma se la verdura è troppo cruda quando ormai il riso è una pappetta (o viceversa il riso è ancora durissimo e la verdua s’è squagliata), allora siete fregati. Ci vuole occhio.

Quando è giunto il momento magico in cui tutte le condizioni di cui sopra si sono avverate, mettete un pezzetto di burro grande circa come una nocciola e spargete sul riso il formaggio Z gratugiato o tagliato a dadini piccolissimi. Girate un po’ il risotto, spegnete il fuoco e lasciate riposare per un paio di minuti prima di servire nei piatti.

Personalmente ho già collaudato questa ricetta con un sacco di combinazioni. In particolare con X scelto tra salsiccia, prosciutto cotto, prosciutto crudo, speck, pancetta affumicata; per Y ho provato già spinaci, melanzane, broccoli (precedentemente bolliti per 5 minuti), asparagi (idem), barba del prete, zucchine (tagliate julienne, che fanno tanto chic), radicchio; per quanto riguarda Z, posso dire per esperienza che vanno benissimo parmigiano, scamorza affumicata, taleggio, castelmagno, qualsiasi toma sufficientemente stagionata, fontina, gorgonzola.

Buon appetito.

29/03/2008

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Filed under: cucina,gioia insensata — Oscaruzzo @ 20:50

Primavera è anche passare davanti a un banco del mercato ed essere travolti da un incredibile profumo di fragole; comprarne mezzo chilo a un prezzo equo; sbafarsele tutte quante appena arrivati a casa, dopo averle lavate, tagliate a pezzetti, spruzzate di zucchero, e dopo aver atteso che sia trasformato in uno sfizioso sciroppo. E, finite le fragole, versare un dito di vino rosso nella ciotola e gustarselo fino all’ultima goccia.

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