La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

24/06/2008

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Filed under: cucina,pensieri,torino — Oscaruzzo @ 18:16

Prove tecniche di integrazione.

A quanto pare c’è qui a Torino un “kebabbaro” che utilizza solo carne di vitelli di razza frisona. Il risultato, devo dire, è un po’ particolare, un po’ meno saporito del solito, forse proprio perché a differenza dei kebab col “cilindrone” preconfezionato industrialmente, qui c’è solo carne e qualche spezia.

Però mi piace un sacco questa idea del kebab in salsa slow food…

13/06/2008

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Filed under: cucina,disappunto — Oscaruzzo @ 23:00

È necessario che l’ingegneria in tutte le sue branche e specializzazioni affronti e risolva in modo definitivo il problema delle cipolle.

Ho provato a usare il frullatore.

Ho provato a bagnarle e tagliarle con un coltello bagnato.

Ho provato a metterle prima in frigo, o anche in freezer.

Ho provato a tenere vicino una candela accesa.

Ho provato pure con gli occhialini della piscina.

Eppure quando le affetto, finisce sempre che dopo due minuti mi devo lanciare verso il bagno, procedento a tastoni, in preda al dolore, e urlando "ommioddio, sono ciecooooh" e cercare di sciacquarmi gli occhi al più presto con un po’ d’acqua.

Poi va be’, per un sugo decente si fa questo ed altro, ma insomma, che stress.

15/04/2008

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Filed under: cucina,gioia insensata,hobby,imparo — Oscaruzzo @ 23:24

Oggi, per onorare alcune virtù che considero sopra ogni cosa, come efficienza, efficacia e generalità, vi elargisco non una, non due, non tre, ma addirittura infinite ricette. Per la precisione, trattasi dell’intero spazio delle ricette “Risotto con X, Y e Z” dove X è un salume, Y è una verdura e Z è un formaggio.

Darò le dosi per 1 persona (e non capisco che razza di ricettari sono quelli che ti danno le dosi per 4 persone, per 12 persone, per 3 persone e mezza, e poi ti costringono a eseguire complesse proporzioni per non affogare nel risotto). Dunque dicevo, darò le dosi per UNA persona man mano che servono gli ingrediente, perché altrimenti sono sicuro che mi dimenticherei qualcosa. Li metto in grassetto perchè sono buono.

Per prima cosa occorre preparare un po’ di brodo vegetale. Prendete un pentolino bello capace (almeno mezzo litro) e metteteci dentro acqua, un pezzo di porro, un pezzo di carota, un pezzo di sedano, un mezzo pugno di sale grosso (ovviamente io tengo in freezer le verdure per il brodo già in pezzi; se non le avete, e non avete alcun riguardo per la vostra salute, schiaffate nell’acqua mezzo dado, e occhio col sale, ché ste porcherie sono spesso salatissime).

Mentre il brodo si scalda, in una padella o casseruola antiaderente con bordi sufficientemente alti mettete un po’ di olio e fate soffriggere a fuoco vivo mezza cipolla piccola tagliata finissimamente.

Quando la cipolla inizia a dorare, aggiungete il salume X tagliato a dadini (quanto? un po’. Andate a occhio. Diciamo 50 grammi o poco più).

Aggiungete quindi 70 grammi di riso nella padella, e lasciatelo tostare un po’, sempre a fuoco vivo, facendolo saltare ogni tanto.

Se vi gusta, aggiungete qualche goccia di vino bianco e fatelo sfumare.

A questo punto abbassate un po’ il fuoco e iniziate ad aggiungere il brodo, un mestolo alla volta. Prima di aggiungere il mestolo successivo, aspettate che il risotto sia tornato quasi asciutto. Continuate con questa tiritera, girando ogni tanto il risotto, per qualche minuto.

Aggiungete la verdura Y opportunamente tagliuzzata (diciamo 100 grammi; qua generalizzare è difficile: di nuovo, andate a occhio; secondo me va bene quando il volume occupato da Y è circa quanto il volume occupato dal riso) e continuate ancora con le aggiunte di brodo fino a che il riso non vi pare cotto. Qua si tratta di arrivare ad avere contemporaneamente 1) la verdura cotta, 2) il riso cotto e 3) il brodo opportunamente evaporato. Se vedete che il brodo è troppo quando il riso è ormai cotto, sparate il fuoco a mille e vedete che si asciuga subito. Ma se la verdura è troppo cruda quando ormai il riso è una pappetta (o viceversa il riso è ancora durissimo e la verdua s’è squagliata), allora siete fregati. Ci vuole occhio.

Quando è giunto il momento magico in cui tutte le condizioni di cui sopra si sono avverate, mettete un pezzetto di burro grande circa come una nocciola e spargete sul riso il formaggio Z gratugiato o tagliato a dadini piccolissimi. Girate un po’ il risotto, spegnete il fuoco e lasciate riposare per un paio di minuti prima di servire nei piatti.

Personalmente ho già collaudato questa ricetta con un sacco di combinazioni. In particolare con X scelto tra salsiccia, prosciutto cotto, prosciutto crudo, speck, pancetta affumicata; per Y ho provato già spinaci, melanzane, broccoli (precedentemente bolliti per 5 minuti), asparagi (idem), barba del prete, zucchine (tagliate julienne, che fanno tanto chic), radicchio; per quanto riguarda Z, posso dire per esperienza che vanno benissimo parmigiano, scamorza affumicata, taleggio, castelmagno, qualsiasi toma sufficientemente stagionata, fontina, gorgonzola.

Buon appetito.

29/03/2008

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Filed under: cucina,gioia insensata — Oscaruzzo @ 20:50

Primavera è anche passare davanti a un banco del mercato ed essere travolti da un incredibile profumo di fragole; comprarne mezzo chilo a un prezzo equo; sbafarsele tutte quante appena arrivati a casa, dopo averle lavate, tagliate a pezzetti, spruzzate di zucchero, e dopo aver atteso che sia trasformato in uno sfizioso sciroppo. E, finite le fragole, versare un dito di vino rosso nella ciotola e gustarselo fino all’ultima goccia.

08/03/2008

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Filed under: cucina,hobby,imparo — Oscaruzzo @ 20:53

Vivere a Torino, una città discretamente grande, vuol dire anche avere a disposizione un mercato assai più “globale” rispetto a quello di una cittadina di provincia come quella in cui sono nato, sono cresciuto e ho vissuto fino a sei mesi fa

Così oggi su una bancarella mi sono imbattuto in una cosa mai vista prima: una gran quantità di mazzi di quelli che sembravano semplici fili d’erba, lunghi più o meno venti centimetri, belli verdi, abbastanza “grassocci”. Il cartello diceva “Barba del frate, 1kg 1,30€ – 2kg 2€”

Ovviamente chi mi conosce e sa che sono un tirchiazzo, sa anche che a quelle condizioni non potevo comprarne un chilo. Così ora ho due chili di erba in frigo.

Mi sono documentato un po’ (ma che meraviglia questa internet, ché pure mia madre ormai la usa per cercare le ricette) e ho scoperto che la barba del frate si chiama pure “agretti” ed è abbastanza diffusa in centro Italia. Il modo “canonico” di consumarla sarebbe farla sbollentare appena qualche minuto e poi condirla con olio e limone (un po’ come si farebbe con la cicoria), ma si può anche usare per una frittata o per condirci la pasta (che va cotta nella stessa acqua e poi condita con aglio, olio e peperoncino).

Per ora l’ho provata con olio e limone, e devo dire che non è niente male; ha un gusto simile a quello degli spinaci, con un po’ di retrogusto acidulo (al di là di quello dato dal limone). Domani provo con la pasta. Il resto finisce (già bollito) in freezer in comode vaschette, in attesa di ispirazione.

02/03/2008

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Filed under: assurdo,cucina,disappunto,fregature,imparo,scienza,sproloqui — Oscaruzzo @ 23:59

Qualche settimana fa ho acquistato (insieme ad altre cose) una mozzarella. Niente di strano, direte voi. Ebbene no, perché io riesco a fare casino pure con una mozzarella (ma anche a imparare qualcosa, facendolo).

Quando sono arrivato a casa dal supermercato, devo aver spostato tutta la roba dalle borse al frigorifero tranne la mozzarella, la quale è rimasta per almeno quindici giorni a covare rancore tra i sacchetti di plastica. L’ho ritrovata oggi. È stato interessante.

Intanto ho scoperto che una mozzarella, se lasciata incustodita, cercherà di espandersi e di conquistare tutto lo spazio circostante. Evidentemente fermentando produce dei gas che fanno gonfiare in modo spropositato la confezione, trasformandola in un pallone da basket.

La seconda cosa che ho scoperto è che tale confezione non deve essere assolutamente aperta. Abbastanza ovviamente, è ciò che ho fatto. Pensavo di svuotare nel lavello la parte liquida e cestinare il resto coi rifiuti organici. Beh, appena ho praticato un forellino nella confezione, mi sono reso conto del terribile errore. Una nube tossica. Non ci sono parole per descrivere la puzza. E non ci sono parole per spiegare quanta fatica abbia fatto per farla andare via. Ancora si sente un po’.

L’orrore!

28/12/2007

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Filed under: cucina,mistero,spettacolo — Oscaruzzo @ 20:44

Scopro che i ravioli di cui ho postato una foto qui sono in realtà una specialità sarda e si chiamano culurgionis.

Questo è strano, visto che la ricetta mi arriva da mia nonna, che era siciliana, ma almeno spiegherebbe perché non sia mai riuscito a trovare un siciliano che avesse visto dei ravioli fatti in quel modo. Quel che mi resta da capire è come mai mia nonna ci mettesse come ripieno solo ricotta (di pecora) e un pizzico di prezzemolo tritato, mentre la ricetta sarda prevede un impasto piuttosto complicato di patate, burro, aglio, cipolle e menta. E poi che razza di giri ha fatto sta ricetta? Uhm. Indagherò…

19/12/2007

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Filed under: cucina,fai da te,hobby — Oscaruzzo @ 20:04

La perferzione è irraggiungibile. Ma ci si può prendere ugualmente qualche soddisfazione…

raviolo

06/11/2007

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Filed under: assurdo,cucina,pensieri — Oscaruzzo @ 23:18

Se prendi tre uova con una mano, sei un imprudente.

Se una ti cade, sei un imbecille.

Se la recuperi al volo senza romperla, sei Budda.

12/10/2007

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Filed under: amore,assurdo,cucina,pensieri — Oscaruzzo @ 21:13

Sto notando che circa tre quarti delle canzoni che vengono trasmesse alla radio (qualunque radio) sono canzoni che parlano d’amore. Di queste, almeno due terzi parlano di gente che è appena stata lasciata (ed è variamente distrutta). E siccome i due terzi dei tre quarti sono comunque una su due, sto perdendo decisamente il gusto di ascoltare la radio in macchina, perché se a tradimento in mezzo al traffico ti si appanna lo sguardo, c’è il non trascurabile rischio di andarsi a schiantare contro qualcosa o qualcuno e non si può sapere a priori se si tratti di un berlusconiano.

Come dire: un’altra delle tante ragioni per cui qua si starebbe molto meglio se non si fosse appena stati lasciati (che come frase è un po’ un salto mortale, ma credo la si possa quasi considerare corretta; si accettano comunque opinioni  e suggerimenti).

(E comunque: stasera spezzatino di petto di pollo con crema di (avanzi di) formaggi misti e melanzane in pastella. Tiè.)

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