La casa dell'accrocchio Pensieri a manovella

19/07/2012

L’ing. in cucina

L’ingegnere è quel tipo di persona che per qualche recondita ragione gode come un mandrillo veramente in due sole situazioni: 1) quando capisce davvero come funziona qualcosa e 2) quando riesce a trasformare una cosa non funzionante in una funzionante.

La cucina è una di quelle attività in cui si possono eseguire in modo più o meno acritico delle ricette, con risultati più o meno aleatori, ma è anche una attività in cui capire come funzionano gli ingrendienti, le loro interazioni e in generale ragioni della riuscita (o meno) di un piatto è fondamentale per ottenere qualcosa che si collochi al di sopra del “mangiabile”.

L’ingegnere in cucina è quindi un ossesso sovente infelice e spesso frustrato perché magari non ottiene i risultati che vorrebbe (ma questo è un problema che deve risolvere) e perché a volte non capisce come mai seguendo una ricetta ottenga un obbrobrio. E quindi si incaponisce, si documenta, legge, prova, fa variazioni, e produce una serie di schifezze una peggiore dell’altra. Ma quando risce a risolvere il suo problema e a capire davvero il funzionamento di una ricetta e le interazioni tra gli ingredienti, e a produrre un piatto che è assolutamente perfetto secondo il suo modestissimo ma insindacabile giudizio (poiché spesso sperimenta in solitudine, e quindi chi può sindacare?), allora e solo allora l’ingegnere è felice. Anzi è estasiato.

Tutto questo per dire che oggi finalmente, dopo non pochissimi tentativi, ho prodotto un piatto di pasta cacio e pepe assolutamente meraviglioso. Ricetta ingannevolmente semplice.

06/12/2011

Come le acciughe?

Filed under: cucina,disappunto,filosofia,fregature,gnente,imparo,pensieri,sproloqui — Oscaruzzo @ 20:09

C’è un modo di dire, “stretti come acciughe” che vuol dire “stare molto stretti”, ed ha perfino un equivalente in inglese.

Epperò, se aprite un barattolo di acciughe, la verità che scoprirete è che ci stanno molto larghe. In effetti sono tutte attaccate al vetro, ma al centro del barattolo c’è solo olio.

È deludente. E sono sicuro che questo è una metafora di qualcosa, devo inquadrare esattamente cosa.

23/07/2009

Il pesto generalizzato

Filed under: cucina,imparo — Oscaruzzo @ 20:50

Ingredienti
– Olio
– Sale
– Altre robe assortite

Le robe che devono restare crude, lasciatele crude. Quelle che devono cuocere, cuocetele e lasciatele raffreddare.

Mettete le robe cotte o crude nel frullatore; frullate aggiungendo sale e olio quanto basta.

Condite la pasta ben calda direttamente nel piatto.

26/03/2009

ER – Kitchen

Filed under: cucina,gnente — Oscaruzzo @ 22:56

– Dottore, la frittata si sta attaccando alla padella! Rischiamo di perderla!
– C’è solo una cosa che possiamo fare per salvarla e non c’è un momento da perdere: strapazziamo!

17/03/2009

Cristalli di pisellite

Filed under: assurdo,cucina,gioia insensata,mistero,scienza — Oscaruzzo @ 22:20

C’è chi sostiene che i cristalli, con le loro strutture simmetriche e regolari, abbiano una natura magica e misteriosa. Se è così, devo controllare cosa stia succedendo nel mio freezer…

pisellite   pisellite

08/03/2009

Conferme

Filed under: cucina,gioia insensata,gnente,ingegneria,scienza — Oscaruzzo @ 14:30

Secondo quello che dice questo sito, al terzo piano di un condominio di Torino (e quindi a circa 250 metri sul livello del mare) l’acqua bolle a 99.2°C.

Questo significa che il mio fantastico termometro da cucina appena comprato non è affatto rotto (anzi, è piuttosto preciso).

Son soddisfazioni.

18/02/2009

Imparo (kitchen edition)

Filed under: cucina,imparo,sproloqui — Oscaruzzo @ 23:35

Non ho ancora capito per quanto tempo si debbano lasciare i broccoletti in acqua bollente prima che siano cotti, ma sicuramente cinque minuti sono troppi.

Le uova barzotte (termine che, come ogni gay sa bene, indica uno stato intermedio tra il troppo molle e il troppo sodo) si preparano mettendo le uova in acqua fredda, portando ad ebollizione e facendo bollire per un minuto e poi lasciando le uova nell’acqua a fuoco spento per altri tre minuti (alternativamente mettendole nell’acqua già bollente per cinque minuti, ma a volte si rompono per lo shock termico). Quindi mettendole sotto l’acqua fredda per un altro mezzo minuto circa per bloccare la cottura (sgusciare e servire subito). Sono una delizia.

Lo stato di cottura di un pezzo di carne non dipende (direttamente) dal tempo di cottura, ma piuttosto dalla temperatura che si fa raggiungere alla parte più interna. Per questa ragione i termometri da cucina dovrebbero essere diffusi almeno quanto i mestoli (e invece sono costosi e quasi introvabili).

Sui barattoli di alcune marche di yogurt è indicata, insieme alla data di scadenza, pure l’ora (e il minuto). Ho provato a verificare cosa cambiasse nello yogurt, assaggiandone un cucchiaio un paio di minuti prima dell’ora di scadenza e un altro poco dopo. Devo dire che era più o meno uguale, a meno di non dovermi aspettare conseguenze sul lungo periodo…

08/09/2008

Burn, baby burn

Filed under: cucina,disappunto,fai da te,fregature,imparo,incazzature — Oscaruzzo @ 21:36

Il forno è un elettrodomestico fantastico, assolutamente indispensabile in cucina, ed è anche una grande fonte di ispirazione per nuove ricette ed originali bestemmie, specialmente quando, scongelando una misera pagnotta, succede di toccare una delle pareti col dorso di una mano e sentire un allegro sfrigolio. Già sta spuntando una bella vescica che mi farà trascorrere una notte in bianco. E nessuno ci può fare niente. Anzi, al primo che mi dice di usare il microonde, un papagno sul naso 👿

14/08/2008

Camole

Filed under: animali,cucina,disappunto,fauna,imparo,incazzature — Oscaruzzo @ 22:08

Per la serie “le rotture di palle non arrivano mai da sole”, a casa mia è iniziata una guerra tra specie: uomo contro camola.

Qualche simpatica (si fa per dire) bestiola ha adocchiato un pacco di riso non proprio nuovo e me l’ha riempito di uova, diventate poi bacarozzi e quindi a loro volta farfalle.

Da qualche giorno vedevo queste piccole farfalline svolazzare in giro e le avevo scambiate per falene, finché non mi sono accorto da dove provenissero.

Ne ho sterminate una quantità imprecisata (ma che si misura in decine). Ho buttato via tutti i pacchi di roba aperta (riso, pasta, biscotti, farina). I pacchi sigillati li controllerò duecento volte prima di consumarli, e ho comunque intenzione di finire tutto prima di comprare qualunque altra cosa. Ho sparso in giro per la casa dei fogli di carta adesiva in grado di attirare i maschi (così almeno dice il foglio di istruzioni) e quindi interrompere la riproduzione delle canaglie. Seguiranno misure drastiche tipo svuotamento, pulizia e disinfestazione di ogni singolo angolo della cucina e della dispensa, acquisto di contenitori stagni per contenere pasta, riso eccetera.

Va be’, almeno so che il riso non era OGM. Grrrrrrr.

11/08/2008

Chi la dura la vince

Filed under: assurdo,cucina,disappunto,fai da te,imparo,incazzature,sproloqui — Oscaruzzo @ 17:10

Tanto per la cronaca, la soluzione al problema delle cipolle esiste…

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